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lunedì 24 settembre 2018

Annullata la nuova serie sulla Visione

Due anni fa Tom King scrisse una strepitosa serie di dodici numeri dedicata a Visione e al suo tentativo di avere una vita normale, pur essendo un androide con superpoteri e membro dei Vendicatori. Considerata uno dei migliori fumetti supereroistici degli ultimi anni, "The Vision" si concluse compiutamente dopo 12 numeri, a causa del passaggio di King alla Distinta Concorrenza, che gli aveva affidato Batman.
 
All'ultimo San Diego Comic-Con, la Marvel ne aveva annunciato un seguito, con lo stesso titolo, con sceneggiatura di Chelsea Cain e del marito Marc Mohan, disegni di Aud Koch. Purtroppo la Marvel stessa ha già cambiato idea, cancellando la serie. Il motivo non si sa. Potrebbero essere le polemiche sollevate dalla romanziera, che aveva debuttato nei fumetti con un'apprezzata serie su Mimo - Mockinbird, duramente contestata dai soliti imbecilli per i contenuti e i tweet femministi? Qualcuno ipotizza problemi legati alla continuity: il personaggio di Viv si è evoluto in questi due anni, nelle vicende dei Champions, gruppo di cui la figlia di Visione fa parte, mentre le storie di Cain-Koch partirebbero dalla fine della serie di King. Entrambe le ipotesi sembrano legate a precauzioni curiose: nel primo caso si darebbe ragione agli imbecilli, nel secondo, si sarebbe ignorato una lunga tradizione di mini serie fuori continuity. Tra l'altro, secondo Chelsea Cain fu la Marvel a chiedere espressamente di incentrare le storie su Visione e Viv.

Ecco, non posso certo insegnare alla Marvel a fare i soldi, ma non sarebbe male se si concentrassero meno sullo stravolgimento periodico delle testate per far ripartire tutto da zero (più o meno) ogni 24 mesi e di più sulle storie eccellenti, come quelle raccontate da King e come promettevano di essere quelle del seguito. 




Chelsea Cain spiega che cos'è successo, evidenziando alcune dinamiche frequenti per i fumettisti americani, prevalentemente freelancer:

"mi hanno offerto il lavoro nel giugno del 2016, quando Mockingbird era stata già chiusa, dopo il terzo numero, e mi avevano chiesto di non dirlo pubblicamente fino alla pubblicazione dell’ottavo. Ci avrebbero consentito di terminare l’arco narrativo. Le meravigliose storie di Vision di Tom King stavano ancora uscendo nelle fumetterie, ma lui aveva già lasciato la Marvel per passare in esclusiva alla DC, quindi sapevano che lui non ci sarebbe più stato. 
Mi chiesero di raccontare una storia su Visione che si concentrasse su lui e la sua figlia adolescente, Viv, che all’epoca era stata appena introdotta nell’Universo Marvel. Scrissi un soggetto scritto a due mani con mio marito. Marc è uno scrittore e una volta abbiamo scritto assieme un libro. Inoltre abbiamo una figlia adolescente, quindi Marc poteva dare un contributo molto preciso al soggetto.
Quando Mockingbird è stato chiuso ufficialmente e Twitter è esploso, io e Marc stavamo già lavorando a Vision. Abbiamo passato mesi a prendere decisioni e negoziare contratti, oltre che fare ricerche. Abbiamo quindi consegnato un soggetto per l’intero primo arco narrativo. Per settembre 2017, la prima sceneggiatura. A dicembre avevamo un’artista, la grandiosa Aud Koch, e risposte dagli editor. Eravamo in corsa.
Abbiamo lavorato con stabilità per altri sei mesi. I primi tre numeri erano anche già inchiostrati, il primo colorato. E tutti avevano grandiose copertine. La serie è stata annunciata a luglio e comunicata alle anteprime un mese dopo. Era in Previews, con tanto di pubblicità. Perché passare tutte queste cose per poi staccare la spina?"

Una tavola della serie che non uscirà... Fonte:  badcomics.it


L’industria dei comics è fatta di freelancer. Credo che la maggior parte dei lettori non si renda conto di quanto questo sia vero. Ogni fumetto Marvel o DC è frutto del lavoro di freelancer. Coloristi, inchiostratori, disegnatori, letteristi, copertinisti e scrittori. Gli editor sono quelli che lavorano per la compagnia, ma i freelancer no. Alcuni forse hanno dei contratti in esclusiva, il che significa una paga più alta per pagina, ma niente benefit o ammortizzatori. E, per di più, non possono lavorare per altri.
In pratica, ogni singolo albo che comprate è realizzato da gente che non ha alcuna assicurazione medica garantita. Ma questi liberi professionisti, nelle aspettative delle compagnie, devono comunque comportarsi come impiegati. Gli si dice cosa dire e quando, ad esempio. Come ho già detto altre volte, l’intero nostro settore è un potenziale, colossale caso di class-action, di cause intentate dai lavoratori. Ed è pazzesco.
La Marvel mi ha esposto a polemiche non da poco sul web, all’epoca di Mockingbird. Ho affrontato tutta quella situazione senza alcuna protezione istituzionale. Per tutto quel tempo, ho cercato di essere parte del cambiamento. Un cambiamento silenzioso, perché mi fu intimato di non dire assolutamente nulla del progetto. E la cosa mi spezza il cuore, perché credo che questo mandi un segnale sbagliatissimo. E lo dico da persona che adora il brand Marvel, la gente che ci lavora e i comics.
Non ho assolutamente avuto nessuna interazione negativa con nessuno alla Marvel, da cui ho ricevuto solo risposte positive. La cosa più scioccante è che la gente che ci lavora e che di fatto supporta queste norme istituzionali tremende è composta dalle migliori persone che potete sperare di incontrare. Adorano il Fumetto. E i freelancer? Sono tenuti in ostaggio dal loro lavoro. Quando la Marvel ti dice di lasciar perdere una questione, di metterti in riga, il messaggio sottinteso è evidente. Marvel e DC dominano il mercato e nessun libero professionista vuole farsi nemici, perché tutti dipendono dalla possibilità di avere un nuovo progetto, dopo quello presente".


Massimo

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