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martedì 28 maggio 2013

Grillo sparlante...

Dalle elezioni amministrative appena concluse è emersa una leggera ripresa del centrosinistra, e soprattutto un netto calo del Movimento 5 Stelle. Consensi dimezzati, e nessun ballottaggio raggiunto nei Comuni principali. Oggi Beppe Grillo diffonde il suo pagnisteo, come sempre apocalittico e minaccioso.
Ultimamente lo trovo patetico. Ha perso, e ora piagnucola additando chiunque gli venga in mente, anzichè guardare in casa sua. E' ovvio che a febbraio il M5S ha rastrellato il voto degli indecisi, dei delusi dai partiti, persone che probabilmente senza la forza politica di Beppe Grillo sarebbero rimasti a casa (e questo è un merito del Movimento). Quando, come nelle amministrative successive, l'astensionismo cresce, naturalmente il primo a rimetterci è il M5S, che da quel "settore" ha preso la maggior parte dei voti.

Beppe Grillo non vuole che i suoi parlino con i giornalisti, getta sterco su tutti i giornali, si sottrae sistematicamente al contraddittorio e di norma anche alle domande; e poi si lamenta di come i media parlano del M5S, e delle "diffamazioni". Quali diffamazioni? Sa cos'è una diffamazione? E' la lesione dell'onore di una persona o di una istituzione tramite affermazioni false (nella maggior parte dei Paesi, compreso il nostro). E' un reato, che si può denunciare, e lui ha i soldi per pagar fior di avvocati (mentre i giornali spesso non possono permettersi cause milionarie, e quindi il magnate di turno può zittirli minacciando querele e denunce). Capisco che per il re della semplificazione siano differenze ridicole, ma forse confonde "diffamazione" con "domanda scomoda": per questo la Gabanelli da Presidente della Repubblica ideale è diventata serva del padrone/del PD. 

Sui media non si parla abbastanza del M5S? Davvero? Non mi sembra. Guardo molto La7, e ne parla parecchio, invitando spesso giornalisti del Fatto Quotidiano, spesso vicini al Movimento (ad esempio Andrea Scanzi). I giornali si occupano della diaria e non delle cose belle che fate (di questo si è lamentato ieri sera a Piazza Pulita il candidato sindaco di Roma del M5S, Marcello De Vito)? O ma che poverini, piccoli loro... benvenuti nel magico mondo reale, dove la notizia nasce dall'errore, dallo scandalo, dal battibecco, e non dal lavoro quotidiano fatto bene. Si, è lo stesso mondo in cui si sono sempre mossi i partiti, che dal soggiorno, dal pc, dal bancone del bar, per anni i grillini o futuri tali hanno caricato di insulti dopo ogni notizia negativa.

Questo slogan "loro buoni/tutti gli altri cattivi" ha già "stancato" da un po'. 31 anni fa Beppe fu protagonista di "Cercasi Gesù", un film "sopra le righe", dove interpretava una sorta di versione moderna del Messia (una cosa alla Celentano). E ancora oggi sembra troppo convinto di essere infallibile depositario della verità...


L'etichetta "italia peggiore" da affibbiare a chiunque non sia d'accordo, è tipica di Brunetta, sottoprodotto berlusconiano tutto fumo/insulti e poco arrosto, e in generale l'attacco verbale indistinto a tutti gli avversari/dissidenti è tipico di  Berlusconi. E questo dovrebbe far riflettere.

Il "guru" sostiene addirittura che i "garantiti" (dipendenti pubblici, pensionati, e gli immancabili professionisti della politica - ma sotto sotto sembra avercela con tutti gli impieghi fissi) vivano grazie al carico fiscale dell'altra Italia (autonomi, cassintegrati, precari, piccole e medie imprese, studenti). Ed è per questo, secondo lui, che i "garantiti" continuano a votare i partiti, perchè vogliono mantenere lo status quo. Sarà. Forse ha  mangiato uno degli Yomo che pubblicizzava nei primi anni '80, e ha iniziato a fare confusione. Vorrei ricordare al "guru" che è proprio il carico fiscale dei dipendenti, pubblici e privati, compresi i dirigenti, che manda avanti la baracca, paga i servizi (sanità, servizi sociali, trasporti, tutto ciò che è pubblico, fino ai costi della politica e ai finanziamenti pubblici ai partiti), e ormai anche le pensioni. L'80% del gettito fiscale deriva da lavoro dipendente e pensioni, mentre non si può certo dire che gli imprenditori il reddito degli imprenditori siano la colonna portante delle entrate dello Stato. Pare che non sia scontato che dall'impresa derivi il reddito dei dipendenti e da qui le tasse con cui si pagano i servizi, allora esplicitiamolo. Ed esplicitiamo anche che non ce l'ho affatto con le imprese e gli imprenditori (ci mancherebbe), e meno ancora con i dipendenti privati (anzi, io li difendo, Beppe forse un po' meno).
Lo so che gli fa comodo aggrapparsi alla rabbia degli italiani. Magari il botto di febbraio del M5S è derivato da questo continuo gettare benzina sul fuoco, sparare nel mucchio su intere categorie, mettere gli uni contro gli altri. Ma ne vale la pena? Certo, l'ego di Grillo ne ha tratto giovamento, ma il Paese?

Io, caro il mio Beppe saccente, ho votato centrosinistra da studente, da disoccupato/lavoratore non pagato, da precario, e continuo a farlo da dipendente pubblico. Sono stato al primo V-Day, ma un po' alla volta le semplificazioni, la volgarità, il consenso basato sull'insulto, gli slogan e la semplificazione, mi hanno allontanato. Tu hai avuto una vita da privilegiato, per meriti artistici che nessuno discute, ma a 60 anni hai capito il senso della vita e ora devi inneggiare alla guerra civile per tirar su 4 voti?
Massimo

2 commenti:

Enrico Ferro ha detto...

Max, capisco che Grillo e il movimento ti stiano sulle balle e lo rispetto. Solo una precisazione.
I soldi dei dipendenti pubblici, sono pagati con i fondi generati dalle tasse dei privati (il fatto che siano a loro volta ritassati, non vuol dire che siano risorse nuove). I soldi che oggi percepiscono i pensionati sono frutto di attività economiche imprenditoriali che gli hanno dato lavoro in passato, ma sempre attività imprenditoriali (per i pensionati che sono ex dipendenti pubblici vale il discorso di prima). Chi lavora nel privato oggi come dipendente lo deve (anche) al fatto che esiste un imprenditore che ha avuto la fortuna, il coraggio, i soldi, etc.. di mettere in piedi un'impresa e dargli un lavoro. Questo non vuol dire ovviamente che il dipendente non dia un contributo fondamentale. Ma la parola stessa dipendente, significa che ci deve essere qualcuno da cui dipende.. Quindi contare solo le tasse pagate direttamente dagli imprenditori e non le tasse che il loro stare la mondo genera in maniera indiretta non è a mio avviso corretto. Tanto è vero che se sparisse il settore privato (ovvero chi fa impresa) il paese collasserebbe all'istante. Questo vuol dire che il pubblico non genera risorse ma le ridistribuisce o le brucia soltanto. Questo ovviamente non toglie nulla ai meriti ed al ruolo fondamentale del pubblico.

Massimo Sola ha detto...

E' tutto corretto. Ma a me NON sta sulle balle il M5S (anzi in una prima fase l'ho seguito con molto interesse), ma - oltre a contestare i modi del portavoce/padrone - ne rilevo i limiti, soprattutto quando mi viene spacciato per l'unica bolla di perfezione in un mondo di schifezza (e infatti le mie sono reazioni a insulti continui che mi sento rivolgere come elettore di centrosinistra, come dipendente pubblico, a minacce come non elettore M5S, a giudizi sprezzanti di alcuni amici e conoscenti, basati sul fatto che "ancora non ho capito"). Anzi il M5S è una risorsa del Paese, e lo potrebbe essere molto di più se abbandonasse certi atteggiamenti , privilegiando la sostanza (cambiare le cose, cambiare le Leggi, cambiare il Paese) alla forma (manifestazioni di intransigenza o supponenza gratuita che magari fanno consenso ma lasciano un po' il tempo che trovano).
Come ho già scritto altre volte, ci sono sostenitori M5S tra i miei amici che ritengo più intelligenti, e dei quali non ho certo perso nè stima nè simpatia. E tu sei tra quelli.

Dicevo, quanto scrivi è tutto corretto. Senza impresa non c'è Stato, non ci sono redditi degli imprenditori e dei dipendenti, non ci sono tasse, non ci sono servizi (nè soldi per gli stipendi dei dipendenti pubblici e le conseguenti tasse).
Sicuramente. Ma la demonizzazione del dipendente pubblico, che già nell'immaginario collettivo era un fannullone, è già stata fatta da Brunetta. E ora la riprende Beppe Grillo, con toni da guerra civile scatenati da una sconfitta elettorale di cui bisogna incolpare qualcuno, cercando di mettere contro due Italie.

Tutto all'insegna del "Noi M5S buoni/resto del mondo=feccia dell'umanità". Partito dalle forze politiche, ora la estende agli elettori.
La realtà è un po' diversa, un po' meno manichea, e viene fuori man mano che la storia politica del M5S si consolida.
Le differenze rispetto ai partiti si assottigliano parecchio quando il M5S
- si imbatte nel mondo reale
- diventa protagonista nel sistema delle notizie (dove finisci sotto i riflettori per una cosa sbagliata, e pazienza se ne hai fatte bene 9, 99, o 999; non vale solo per i politici, ad esempio vale anche per i dottori),
- gareggia "ad armi pari" anzichè stare dietro il monitor a scrivere insulti
- dopo le promesse deve passare ai fatti (inceneritore di Parma)

Benissimo i 42 milioni non accettati, ma è normale che se il "partito" che si vanta - giustamente - di rifiutare i rimborsi si azzuffa sulla questione della diaria (e io sono d'accordo con chi difende il diritto di non andare in perdita), sui giornali si parli di quello (o avrebbero dovuto continuare a fare titoli ricordando i 42 milioni "restituiti"?)
Un'altra cosa che trovo fastidiosa e berlusconiana è la semplificazione portata all'eccesso, lo slogan che manipola la realtà per aizzare la gente... Quali voti sta cercando? quelli degli imprenditori/precari/disoccupati incazzati... e allora giù, mettiamoli tutti contro i "garantiti", alterando un po' il rapporto tra chi paga le tasse e chi "un po' meno".
Ecco, uno incassa un po' gli insulti, fa l'indifferente. Ma dopo un po' si stanca, e risponde.

Stia sereno Beppe. Rispetto agli insulti che riserva ai giornalisti, al loro ordine professionale, e ai media, il trattamento (la copertura, i giudizi, gli ospiti invitati a parlare) riservato al M5S è di tutto rispetto.

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