In questo periodo di stanca del blog, attendo un po' più di calma per raccontare qualcosa del viaggio che ho fatto in Terra Santa a inizio luglio. Intanto rompo il ghiaccio con un tema più leggero e ormai "retrò": provo a fare il punto sui primi mondiali di calcio giocati in Africa, a mio avviso originali per una serie di motivi che vado ad elencare. Il mondiale "africano" ha visto uscire nella fase a gironi tutte le squadre del "continente nero" tranne il Ghana. C'è da dire che Sudafrica e Costa D'Avorio hanno sfiorato la qualificazione. Complice la simpatia per le squadre del continente, ho rivolto appassionatamente al Ghana il mio tifo dopo la penosa eliminazione dell'Italia, e dopo le disfatte della Juve, degli azzurri e delle Black Stars inizio a pensare che potrebbe essere utile tifare per le squadre che voglio veder perdere... L'andamento dei mondiali è stato anomalo anche nell'equilibrio tra i 2 continenti tradionalmente più forti, Europa e Sudamerica. Dopo la fase a gironi, i giornalisti annunciavano il tramonto del calcio europeo: eliminate Italia e Francia - finaliste nel 2006 - Danimarca, Grecia, Serbia, Svizera, Slovenia. Restavano in lizza 6 squadre del vecchio continente, meno della metà delle 13 nazionali partecipanti. L'en plein delle 5 squadre sudamericane, tutte qualificate agli ottavi, annunciava un mondiale "latino", con Brasile e Argentina che sembravano avere una marcia in più. E invece le due corazzate sono uscite ai quarti (la prima per sbadataggine, la seconda spazzata via dalla Germania). Perciò, a sorpresa, in semifinale l'unico rappresentante latinoamericano è l'Uruguay, e le finaliste sono due europee che non hanno mai vinto il titolo. Il trionfo va alla Spagna, alla sua prima finale, che colleziona una "doppietta" Europei-Mondiali. Come già fatto notare da altri, tutte le stelle attese ed acclamate dallo spot Ni*e non hanno brillato (per usare un eufemismo): Cannavaro non era più il muro di Berlino ma la bella statuina, Drogba si è rotto il braccio (e la Costa D'Avorio non si è qualificata), Ribery e Henry non hanno impedito alla Francia di arrivare quarta nel girone con un solo punto, il Portogallo di Cristiano Ronaldo è uscito agli ottavi (e "CR9" ha abbandonato il campo sputando sulla telecamera), Rooney è stato contestato dai connazionali ben prima del 4-1 inflitto dai tedeschi agli inglesi. Mai come in questa edizione le polemiche si sono abbattute sul pallone ufficiale: molti commentatori ritengono che Jabulani, particolarmente leggero e dalle traiettorie anomale, sia stato la causa di molti errori nei passaggi, nei tiri, e nelle parate (ma molte papere dei portieri sembravano "naturali").
Il tormentone Vuvuzela ha trasformato un oggetto di plastica in un fenomeno di costume: una semplice trombetta ha scatenato polemiche per l'alto volume e il rumore fastidioso, anche se molti ipotizzano che il suono fosse trasmesso dagli altoparlanti, visto che in tv non si vedevano tante persone impegnate a suonarle con continuità, e visto che è un'attività meno semplice di quel che sembra. Ho provato la mitica Vuvuzela e mi sembra davvero difficile che fossero così tanti a suonarla da produrre un suono molto forte, uniforme e continuo per tutta la partita.
Il tormentone Vuvuzela ha trasformato un oggetto di plastica in un fenomeno di costume: una semplice trombetta ha scatenato polemiche per l'alto volume e il rumore fastidioso, anche se molti ipotizzano che il suono fosse trasmesso dagli altoparlanti, visto che in tv non si vedevano tante persone impegnate a suonarle con continuità, e visto che è un'attività meno semplice di quel che sembra. Ho provato la mitica Vuvuzela e mi sembra davvero difficile che fossero così tanti a suonarla da produrre un suono molto forte, uniforme e continuo per tutta la partita.
In ogni caso, durante i mondiali sono comparsi anche i software per filtrare la frequenza delle vuvuzela e garantire un'audio meno disturbato alle telecronache. Non ricordo precedenti di un gadget legato a un singolo evento sportivo che abbia fatto tanto "rumore"... Si parla già di spartiti "monotoni" per vuvuzela. Ma niente a che fare con la musica. Waka Waka!
Massimo
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