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martedì 11 luglio 2006

CAMPIONI DEL MONDO!

Campioni del mondo! Campioni del mondo! Campioni del mondo! Campioni del mondo!


Nell'82 ancora non mi perdevo dietro le effimere vicende pallonare, dunque per me si è trattato di un'emozione inedita e fortissima. Non è stata la nostra partita piu' bella: abbiamo sofferto parecchio e rinunciato a lungo all'iniziativa.

Ma abbiamo reagito subito alla doccia fredda del rigore (non proprio netto), rimontato, segnato ancora ma sul filo del fuorigioco, preso ancora una volta una traversa. E alla fine i rigori, maledetti tante volte, finalmente sono stati nostri alleati. Non per le parate di Buffon, come ci si poteva aspettare, ma per l'infallibilità dei nostri tiratori: Pirlo, Materazzi, De Rossi, Del Piero, Grosso. E per l'errore di Trezeguet, che ha centrato la traversa senza fruire della fortuna (o dell'effetto) di Zidane.

Suppongo che tra i milioni di italiani che ieri sera si sono riversati nelle strade, ci fossero anche quelli che un mesetto fa chiedevano che Buffon restasse a casa, e che Cannavaro rinunciasse alla fascia di capitano; magari erano gli stessi che ieri hanno scritto "Luigi santo subito" (come davanti alla chiesa del Corpus Domini), o scorrazzato tutta la notte con addosso la maglia del capitano.
Mischiati tra la folla, probabilmente c'erano quelli che, depositari della sentenza prima ancora del processo, chiedevano la testa di tutti gli juventini, sicuri di poter circoscrivere a loro soltanto i mali del calcio italiano.

Forse ammetteranno che Cannavaro, Buffon e Zambrotta sono stati fondamentali per vincere il mondiale, decisamente piu' importanti delle stelle acclamate e viste solo a sprazzi. Diversi bianconeri cambieranno squadra, ma gli altri, se dovranno andare in serie B o C, ci andranno a testa piu' che alta, consci di aver regalato il mondiale all'Italia, e di essere gli unici a pagare in un ambiente di finte verginelle.

Magari nella folla si sono anche mimetizzati gli "snob" e gli "alternativi" che hanno tifato (o finto di farlo) contro gli azzurri. Bravi, ora andate a mangiare la pizza con i giornalisti tedeschi e i "fransciosi" che domenica pomeriggio stavano già festeggiando la vittoria.

Minipagella di rito. Buffon come sempre decisivo; mi aspettavo qualcosa di piu' sui rigori, ma ha tolto da sotto la traversa il colpo di testa di quel criminale di Zidane. Grosso sembra essere l'Eletto: ha di nuovo propiziato la nostra "calata sulle strade" segnando l'ultimo rigore. Cannavaro, al termine di un torneo monumentale, ha meritato di alzare per primo la Coppa che aspettavamo da 24 anni. Materazzi si è fatto subito perdonare il presunto fallo su Malouda (l'entrata era in effetti scomposta, ma probabilmente il contatto, se c'è stato, è avvenuto quando il francese era già "lanciato" verso il prato) con il gol del pareggio, e trasformando il "suo" rigore. Zambrotta si è confermato una forza della natura, così come Gattuso che ha coperto un po' l'appannamento azzurro inziato nel secondo tempo regolamentare. Pirlo non ha illuminato il gioco, nonostante le consuete sviolinate dei giornali, ma ha segnato il primo penalty. Perrotta e Camoranesi un po' in ombra ma preziosi per il risultato. Totti piu' evanescente del solito (tanto da essere sostituito nonostante la concreta possibilità di andare ai rigori), Toni ancora sfortunato (un'altra traversa gli ha impedito di incrementare il bottino). Iaquinta, Del Piero e De Rossi non hanno inciso molto sul gioco ma sul risultato, il primo con il solito sacrificio sulla fascia (fuori ruolo), gli altri con il terzo e quarto rigore della sequenza.



Un paio di note tristi: Zidane ha chiuso la carriera nel modo peggiore, con una violenta e plateale testata a Materazzi, in seguito a chissà quale ingiuria. Il Guardian cita "voci accreditate" secondo le quali il difensore avrebbe detto "terrorista" al francese. Il nostro difensore nega, con un pizzico di ironia: "non gli ho detto terrorista, sono ignorante, non so neanche cosa voglia dire".

Altri si sono lanciati in studi scientifici dei labiali, dai quali risulterebbe un insulto alla sorella del "fuoriclasse", secondo un'altra "scuola di pensiero", propende alla madre. Quest'ultima ipotesi è la meno attendibile, in virtù dell'esperienza personale di Materazzi, che ha perso la madre quando era bambino: "Sapete che per me la la mamma è sacra".

Qualsiasi cosa abbia detto il nostro Marco, Zidane ha avuto una reazione vergognosa, indegna di un giocatore stimato (ancorche' sopravvalutato), punto di riferimento per il mondo calcistico.


Bella mossa da fare in mondovisione, con la finale dei mondiali dall'esito incerto. Zidane non è nuovo a testate e momenti di follia (nella Juve e in nazionale), ma questa volta ha superato se stesso. Vergognoso è stato anche assegnargli proprio ieri il premio della Fifa come miglior giocare.
E' già in rete un giochino per emulare il "colpo di genio" di Zidane. Ma volete veramente dare testate a Materazzi? Qualcuno di voi ancora non vuol bene al gigante buono Materazzi? Io ho già fatto pubblica ammenda.


Inoltre, Roberto Calderoli ha dato l'ennesima conferma della sua intelligenza con questa dichiarazione paradossale: "vittoria della nostra identità, una squadra che ha schierato lombardi, campani, veneti o calabresi, ha vinto contro una squadra che ha perso, immolando per il risultato la propria identità, schierando negri, islamici, comunisti" (notizia riportata anche dall'Ansa, non dalla "solita propaganda comunista"). Preferisco non commentare, se non per sottilineare ancora la vergogna che provo per aver avuto come Ministro della Repubblica un personaggio del genere, impresentabile, razzista, irresponsabile.

Torniamo alle questioni piu' amene... Dopo la consegna della coppa a capitan Cannavaro, festa grande in direzione centro storico di Torino, sulle note di "We are the champions" e del famigerato "Po po po po po po" (alias "Seven nation army" dei White stripes). In piazza San Carlo, qualcuno mi ha quasi scambiato per Iaquinta, avvalorando le ipotesi di alcuni amici che sostengono una certa somiglianza. Sarà...

Al rientro a casa, solita ipnosi davanti alle immagini trasmesse a ciclo continuo e commentate dallo strepitoso Fabio Caressa, il dominatore mediatico di questi mondiali azzurri. 24 anni fa Nando Martellini scandì 3 volte il trionfo azzurro al Mundial spagnolo, domenica è toccato a Caressa l'onore di gridare alla nazione che siamo campioni del mondo di calcio per la quarta volta.


Campioni del mondo! Campioni del mondo! Campioni del mondo! Campioni del mondo!











Massimo

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