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mercoledì 22 agosto 2018

Disenchantment, Better Call Saul 4, Luke Cage 2

A soli DUE mesi dall'ultimo post... 

LUKE CAGE
Ho finito la seconda stagione, dominata dalla crescita del personaggio di Mariah Dillard Stokes e dal pittoresco John "Bushmaster" McIver: liberamente tratto dall'omonimo cartaceo, il nuovo villain deve la sua forza e la sua resistenza al vodoo: assume una sostanza a base  una particolare varietà giamaicana di nightshade (belladonna) e altri ingredienti che trova nel negozio della dottoressa Tilda Johnson: personaggio inserito nella seconda stagione, è la figlia di Mariah, nata da un abuso dello zio Pete. Nei fumetti Tilda Johnson è (Dr/Deadly) Nightshade (nome con cui alcune fonti accreditano anche il personaggio della serie): una scienziata criminale in grado di trasformare le persone in licantropi.


Fonte: wikimedia.org

Bushmaster vuole controllare Harlem con i suoi Stylers (gang giamaicana) e soprattutto vendicarsi con l'ex consigliera per i torti subiti dalla sua famiglia da parte degli Stokes. Tilda e la madre - per usare un eufemismo - non sono in buoni rapporti. A causa di questi intrecci, Luke si ritrova spesso a difendere i suoi avversari, per il bene di Harlem.


Uno scontro vintage tra Luke Cage e Bushmaster - Fonte: moviesbook.it

Mi pare che il ritmo sia stato più omogeneo rispetto alla prima stagione: meno picchi di noia e meno momenti esaltanti. Mi è mancato Cottonmouth, ma, come detto, Mariah è diventata un personaggio più interessante e Bushmaster non mi è spiaciuto (così come il suo inglese giamaicano, benchè abbia scatenato polemiche). 
Shades si è pentito dopo aver visto gli eccessi cui era in grado di arrivare Mariah. L'annunciato ingresso di Iron Fist nella serie si è rivelato una breve collaborazione. Misty Night è tornata in prima linea con un braccio artificiale gentilmente offerto da Danny Brand. L'onnipresente Claire Temple si è allontanata da Luke perchè spaventata dalla sua rabbia.



DISINCANTO (DISENCHANTMENT)

Ho visto solo le prime due puntate, ma concordo con le prime recensioni lette: purtroppo la nuova serie di Matt Groening è - al momento - davvero deludente. Se si trattasse di un autore qualsiasi, si potrebbe dire che la serie non è molto divertente. Lo è spaventosamente poco per essere un prodotto della mente che ci ha regalato i Simpson (H.O.M.E.R., santo cielo, Homer Simpson!) e Futurama. 



Nel regno di Dreamland, nel medioevo, Bean (Tiabeanie) è una principessa alcolizzata, erede al trono controvoglia, affiancata da Elfo e dal demone Luci. Come Bart e Fry, anche lei è insofferente alle regole, alle convenzioni e all'autorità (malamente interpretata dal padre, re Zog). Anche alla ventottesima stagione (molti anni dopo quella che era stata annunciata come l'ultima), la puntata più scialba dei Simpson fa decisamente più ridere di questa serie fantasy che vorrebbe essere divertente. E che non sembra offrire molto altro: satira evanescente, genere fantasy sfruttato male, personaggi stereotipati. La dice lunga il fatto che, a parte le gag sullo sfondo (come i cartelli nel villaggio), una delle parti migliori siano musica e disegni degli stacchetti. E dire che la società odierna, e in particolare l'America di Trump, qualche spunto lo offrono...




BETTER CALL SAUL, FLASH & C
Iniziata la quarta stagione di Better Call Saul, pubblicata settimanalmente da Netflix. Proseguono i contrasti fra Jim e Howard, in particolare per il senso di colpa legato alla fine di Chuck. Il lato brillante di Jim per ora si è espresso nei colloqui di lavoro, mentre Mike prende sul serio l'impiego fittizio presso la Madrigal, agendo abusivamente da responsabile della sicurezza. Nacho viene ricattato da Gus, l'unico a sapere che è stato il giovane a provocare l'infarto di Hector.

Fonte: nerdmovieproductions.it

Finita la quarta stagione di Flash: anche quest'anno la vittoria sul villain è arrivata in modo sbrigativo, dopo 24 puntate di apparente invicibilità. Serie un po' "teen" e ripetitiva, ma alla fine la guardo sempre. Sono rimasto indietro con Gotham e una serie di altre, chissà, prima o poi recupero. 

Massimo

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