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giovedì 7 luglio 2011

Abolire le Province, bello slogan


Ha destato scalpore in questi giorni l'astensione del PD sulla proposta di abolizione delle Province. Credo che sia stato un brutto segnale, o meglio una comunicazione pericolosa. Tuttavia, non credo che limitarsi ad abolire le Province sia una gran soluzione. La realtà non è sempre bianca o nera, anche se la dipingono efficacemente così i vari Berlusconi, Di Pietro, Grillo. Il PD aveva fatto una proposta diversa, un po' più articolata.



Certo, suona meglio "abolire le Province" e basta: è un bel proclama, e infatti qualcuno l'ha annunciato e poi l'ha buttato nel calderone delle promesse elettorali. Probabilmente la promessa giace tra il milione di posti di lavoro e la riduzione dei parlamentari. Il PD ha tanti difetti, fa tanti errori, compreso quello di non cavalcare le soluzioni "semplici", che rendono in termini di consenso, ma poi non funzionano o non sono fattibili.

L'abolizione tout court delle Province sarebbe una mossa populista in grado di accontentare la "pancia" degli italiani; giustamente in questo periodo di tagli e sacrifici per tutti si pretendono la riduzione dei costi della politica e la soppressione degli enti inutili. Poi però qualcuno dovrebbe mandare avantile funzioni attualmente svolte dalle Province. Andrebbero collocati da qualche parte i dipendenti delle province. O sarebbero diverse decine di migliaria di posti di lavoro in meno, e quindi altri disoccupati e famiglie in difficoltà.
Secondo la fonte "avversa" che riporto in fondo, i dipendenti delle Province dovrebbero essere 60.000; quella di Torino ne ha 1600; considerando che abbiamo circa 2.000.000 di abitanti, e che siamo una delle più grandi e probabilmente delle meno "generose", il dato mi sembra credibile.



Forse può essere più razionale eliminare le Province ridicole, proliferate in questi anni, e tutta la "sfera politica" di questo livello intermedio, assegnando uffici e dipendenti provinciali alle Regioni. Qualcosa si risparmierebbe, si ridurrebbero un po' i costi della politica (ma ci si limiterebbe ancora una volta ai pesci piccoli, quando il vero scandalo è a Roma e nelle Regioni).

Per correttezza, segnalo una fonte di parere diverso, che fornisce considerazioni e dati sui risparmi dell'abolizione, e sull'utilità della ri-assegnazione delle funzioni e dei dipendenti: http://lanciailsasso.blogspot.com/2010/05/labolizione-delle-province-e-un-reale.html




Massimo

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