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mercoledì 25 maggio 2011

Marra e i labirinti del marketing

Il genio di Marra mi perseguita anche con mail spam in ufficio. Non il Giangi Marra che per candidarsi sindaco di Torino ha speso milioni in manifesti elettorali conditi di slogan trash, e ha preso lo 0,3% alle Comunali. Bensì Alfonso Luigi Marra, quello del libro reso "famoso" dagli spot con la Arcuri al massimo della sua espressività, con Ruby Rubacuori e altri maitre à penser. Il grassetto è mio.

Un utente di ciao.it (vedi www.ciao.it/il_labirinto_femminile) ha scritto: «..non ho letto nemmeno una riga di questo libro perché è introvabile, tranne in internet, e sinceramente ancora non ho capito perché questo romanzo sia tanto boicottato dalle librerie, tanto che non solo non si trova, ma è impossibile anche farselo procurare dalla libreria stessa.. ..La stellina che ho dato non è una critica rivolta al libro o allo scrittore, ma alla scarsissima reperibilità del prodotto. E pensare che un mio amico ha scaricato gratuitamente e poi letto le prime 140 pagine, asserendo che concorda pienamente con Lele Mora nel dire: "È davvero bellissimo"».

Lo riporto, per coloro che vogliono il cambiamento, come esempio di quante poche speranze ci sono di divulgare il proprio pensiero in un regime che è riuscito, non solo a rendere irreperibile un libro che da mesi è il più noto e più citato d'Italia, ma addirittura a mettere le persone che vogliono comprarlo in condizione di vergognarsi di chiederlo.
R****** *******e
Se non desidera più ricevere queste mail clicchi qui."


Carina l’idea del finto commento su ciao.it, dove ci si lamenta per il boicottaggio, si butta l’esca del download gratuito. Chi commenta dice di non averne letto neanche una riga, quindi l'argomento convincente dovrebbe essere il presunto boicottaggio. Poi la modestia tipicamente marrana (“a rendere irreperibile un libro che da mesi è il più noto e più citato d'Italia”).

Poi però le quotazioni crollano quando si legge che Lele Mora considera il libro bellissimo…

Memorabile l'intervista dileggiatrice del Fatto Quotidiano, dove già erano messi in scena un ego mostruoso, manie di persecuzione e uno scarso senso del ridicolo.
Resta però sempre un certo fastidio, perchè certi atteggiamenti sono spesso strumentali, e un certo marketing scatena pernacchie e derisione ma intanto "fa conoscere e quindi vendere il prodotto". In questo Bel Paese molte categorie di persone, non solo "grandi romanzieri e giuristi" ma anche i finti tonti e veri criminali, ottengono fama, denaro e potere usando icone pop trash come testimonial, oppure ostentando vere o presunte deficenze, incompetenza, o ridicola vanagloria. Finchè si tratta di qualche copia in più del labirinto femminile, poco male, altri casi destano maggiore preoccupazione.
Tra l'altro il premier, in pieno furore elettorale, denuncia una mancanza di competenza di De Magistris. Il quale in effetti ha diverse lacune: non igienista dentale e probabilmente non si è concesso a nessun politico importante...



Massimo

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