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venerdì 7 novembre 2008

YES, WE DID

La notizia di questi giorni è lo straordinario successo di Barack Obama, primo Presidente di colore degli Stati Uniti. Un evento eccezionale che segna una pietra miliare nel percorso di integrazione degli afroamericani e di tutte le minoranze (quella ispanica, la più numerosa, ha appoggiato il senatore democratico). In un periodo di paura, prima generata ad arte dagli stessi USA e ora legata alla grave crisi economica, Obama ha puntato sulla speranza e sul cambiamento, e ha vinto. Mettendo fine nel modo migliore agli 8 terribili anni di amministrazione Bush. L'eredità lasciata dal petroliere si aggiunge alle enormi sfide che attendono Obama: crisi economica, emergenza ambientale, conflitti in Irak e Afghanistan, tensioni con i "Paesi canaglia" e rapporti diplomatici complicati con Russia e Cina.
Il sogno di un Presidente americano di colore, condiviso da tante persone nel mondo, si è avverato. Ora si spera che le pressioni e i poteri forti non impediscano a Obama di concretizzare la speranza con un cambiamento all'altezza delle grandi aspettative che si sono accumulate su di lui.




A questo evento storico fanno contorno due imprese sportive. La Juventus, in una stagione che fino a qualche settimana fa sembrava piuttosto deludente, ha bissato la vittoria dell'Olimpico contro il Real Madrid andando a vincere 2-0 al Santiago Bernabeu, tempio del calcio quasi inviolabile. Probabilmente è la prima volta che il Real perde sia l'andata sia il ritorno nelle coppe europee. In precedenza, solo 3 volte le squadre italiane avevano vinto sul campo delle merengues: nel 2002 la Roma di Capello, nel 1967 Inter di Helenio Herrera, e nel 1962 ancora la Juve che, grazie a un gol di Omar Sivori, piegò il Real di Puskas, Di Stefano e Gento.
La serata di mercoledì scorso è stata dominata da Alex Del Piero, che alle soglie dei 34 anni continua a mostrare il suo talento puro, sorretto da un carisma e una forma eccezionali. Sempre più capitano e uomo squadra, ha steso il Real Madrid con un rasoterra angolato al termine di un'azione personale (17') e con una punizione sul primo palo (67') che sta diventando il marchio di fabbrica della sua strepitosa stagione. E' infatti il suo quarto centro su calcio piazzato dalla distanza, sempre in partite importanti: prodezze simili gli erano riuscite in campionato contro la Roma e in Champions League, nelle partite interne contro lo Zenit e il Real. L'impresa di Alex ha scatenato anche la sportività degli spagnoli: l'ovazione all'uscita dal campo (una bella lezione alle tifoserie italiche) e i titoli entusiasti della stampa spagnola.

da La Stampa del 6 novembre:

«Un capitano, c’è solo un capitano», gridano i 2.500 tifosi bianconeri arrivati dall’Italia e appesi al terzo anello dello stadio dei sogni. Cantano loro, e applaude il resto del popolo merengues, troppo deluso dai suoi, e troppo competente per non rendere omaggio a un campione che t’ha appena abbattuto in casa. Alex si inchina. «Quell’applauso me lo ricorderò per tutta la vita», confesserà. Ronaldinho con la maglia del Barcellona era stato l’ultimo nemico a ricevere l’ovazione del Bernabeu.



Infine, un evento solo apparentemente di nicchia. Tresette, squadra di calcio a 7 che in 26 gare aveva collezionato due pareggi e nessuna vittoria, ha colto ieri sera il primo successo, maturato in modo epico: con 7 giocatori contati, grazie all'assenza del portiere titolare e del suo sostituto a gettone, di un attaccante infortunato di lungo corso e di un fantasista poco attaccato alla maglia, la squadra dell'amicizia ha schierato l'ex attaccante Gigi tra i pali e, trascinata dal capitano-bomber con gli occhiali, nonché da un gol su rinvio dello stesso Gigi, ha rimontato un pesante parziale di 1-4 segnando 4 reti nella ripresa e con una prestazione maschia ha chiuso gloriosamente l'incontro sul 5-4.
Lo si era detto, e si è mantenuto l'impegno: qui si scrive la storia. Grazie all'ultrà Teri che, pur seguendo fedelmente una squadra mai vincente (fino a ieri sera), era stato bistrattato dagli ingrati giocatori. Bordate di fischi per chi ha marcato visita per andare alla riunione di condominio: mentre lo stolto sentiva disquisire sulla pulizia delle scale e il collocamento dei bidoni, e si animava in dispute a colpi di millesimi e postille del regolamento, 7 eroi scrivevano la storia.
Yes, we can. Yes, we did.


Massimo

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