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lunedì 3 novembre 2008

Motorola abbandona Torino

Dopo la gioia per la nascita di Leonardo, figlio del mio testimone, purtroppo arriva una cattiva notizia per la città e in particolare per diversi cari amici.
I titoli allarmanti comparsi sui giornali sono stati confermati dalla riunione di stamattina: dopo aver dato venerdì il benservito agli interinali, qualche ora fa Motorola ha comunicato ai 370 dipendenti che il Centro di Ricerche di Torino sarà chiuso.
Non male per un'azienda che non sta andando a gonfie vele, ma nemmeno chiudendo, e soprattutto per chi si è giovato degli incentivi offerti dalla città per favorire l'insediamento, e poi l'ha abbandonata, licenziando quasi 400 persone, nel momento in cui il settore telefonia ha avuto una flessione: farsi superare da Samsung e diventare il n. 3 al mondo nelle vendite di cellulari non è esattamente un sinonimo di fallimento. Il modello economico basato sulla continua crescita di produzione e vendite ha già dato ampi segnali di squilibrio.
Cito qualche "sano principio" che purtroppò non ridarà il lavoro ai 370 della Motorola di Torino.


E' ufficiale: Motorola chiude il Centro Ricerche di Torino, a casa in 370
(da lastampa.it)

Il piano di tagli di 3mila posti annunciato da Motorola la scorsa settimana riguarda anche l’Italia, con una riduzione di organico totale di 400 persone, derivante dalla dismissione delle attività del Centro Ricerche di Torino (tutti i 370 addetti) e dal ridimensionamento delle sedi di Milano e Roma (30 addetti in meno). Lo ha comunicato oggi ufficialmente il management italiano alle organizzazioni sindacali e ai dipendenti, in un incontro che si è svolto questa mattina presso il centro di Torino.

La nuova strategia della Motorola, in linea con quanto annunciato dal board internazionale del colosso delle tlc, ha spiegato l’azienda, si focalizzerà sulla semplificazione strategica del software e di prodotto per ridurre i costi e velocizzare l’offerta di mercato.
Oggi pomeriggio è previsto un incontro presso il Comune di Torino.

L'anno scorso l'AD nonché presidente di Motorola Italia, Massimo Gotti, aveva dichiarato categoricamente a Repubblica: «Non abbiamo intenzione di chiudere il centro ricerche di Torino, dove abbiamo reclutato e formato tra le migliori professionalità a livello italiano». Ipse dixit.

Massimo

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