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martedì 20 marzo 2007

Su da dos, Prosperini

Lo ammetto. Pur non condividendo né i contenuti né i toni, ho ascoltato sghignazzando qualche intervento "folkloristico" di Piergianni Prosperini, Assessore della Regione Lombardia (Giovani, Sport e Promozione dell'attività turistica) ma probabilmente più noto per le sue performance sulle Tv locali, nello spazio propagandistico eloquentemente chiamato "Nordestra".


In mezzo a spunti di buon senso (come la necessità che gli immigrati si adattino alla realtà del Paese ospitante) espressi con enfasi, trapelava un'intolleranza di fondo, magari un po' "strumentale" (si direbbe più un esponente della Lega alla ricerca del consenso del suo "target", piuttosto che un rappresentante di An con ruolo istituzionale). Ma finché si parlava di "ciapar el camèl" e andare a casa, lo consideravo aldiquà della soglia varcata da Calderoli, personaggio non perde occasione per far vergognare la nazione.
Questa volta Prosperini l'ha fatta grossa.
In un'intervista pubblicata da "Il Giornale", ha attaccato duramente omosessuali, tossicodipendenti, nomadi e musulmani. «Ci vuole il modello Singapore: lo stendi sulla panchetta e ten, ten dieci nerbate..»: questa sarebbe la "cura" per chi ha problemi di droga. Inoltre: «I gay garrotiamoli, ma non con la garrota spagnola, il collare che stringe lentamente la gola. Ma quella indiana, pare degli Apache: cinghia di cuoio legata intorno alle tempie che asciugandosi al sole si stringe ancora..».
Titti de Simone, deputata di Rifondazione comunista, riporta nel suo sito una dichiarazione rilasciata 2 giorni prima da Prosperini: "Sui gay bisognerebbe usare il napalm". La de Simone commenta: "Un atteggiamento razzistico e xenofobo in linea con le più antiche tradizioni del partito di Almirante ancor più grave perché pronunciato da un esponente delle istituzioni". Infine: "Alleanza nazionale perde il pelo ma non il vizio: mentre i 'colonnelli' vanno in giro per il mondo accreditandosi come la nuova destra democratica italiana, le proprie 'truppe' proseguono nel fare il lavoro 'sporco': quello cioè di aggredire insultare e criminalizzare immigrati gay e militanti di sinistra".

Molti circoli della Margherita si sono attivati per chiedere le dimissioni di Prosperini o la revoca della carica, e Franco Grillini, deputato dell'Ulivo, ha dichiarato: «Anche per le polemiche più roventi esiste un limite invalicabile che in questa cosa è stato ampiamente superato, quello della legalità. Invitare all'omicidio sui media oltre che indecente può essere configurabile come un reato e pone Prosperini sia al di fuori del contesto civile di libertà e democraticità che fuori da quello istituzionale».
La reazione non è arrivata solo dal centrosinistra: Gianfranco Fini, leader di An, ha scritto: «Prosperini si vergogni e si dimetta. Di dirigenti come lui la destra italiana non sa che farsene». Nonostante tutto, il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, si schiera dietro un rigido "No comment" riferito dal suo portavoce.





Massimo

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