Oggi alle 15 sul ponte della "bornholmer strasse" cominciano ufficialmente le celebrazioni per il ventesimo anniversario della caduta del muro di Berlino. Questa mattina Angela Merkel ha assistito alla celebrazione ecumenica organizzata dalla Chiesa evangelica e dalla Conferenza episcopale dei vescovi tedeschi. Stasera alla Porta di Brandeburgo sarà fatto cadere un ''muro'' composto da oltre mille tessere di domino (alte due metri e mezzo), colorate e dipinte da artisti e giovani berlinesi. Assente Barack Obama, impegnato in un viaggio in Asia, alle celebrazioni saranno presenti il premier polacco Donald Tusk, il presidente russo Dmitri Medvedev, il presidente della Commissione europea Manuel Barroso.
Il settimanale Time ricorda come sia stata una domanda di un giornalista italiano a dare il via all'evento di portata storica.
Lo stesso Ehrmann anni dopo dichiarò che gli fu richiesto espressamente di rivolgere quella domanda, ma le autorità tedesche negarono con decisione, ribadendo la spontaneità della decisione del funzionario, che non era stato informato sui tempi di applicazione della nuova legge.
Il settimanale Time ricorda come sia stata una domanda di un giornalista italiano a dare il via all'evento di portata storica.
20 anni fa, una domanda fatta dal giornalista italiano Riccardo Ehrmann spinse un funzionario della Germania Est a pronunciare le parole che hanno innescato la caduta del Muro di Berlino.
La conferenza stampa del Partito socialista tedesco del 9 novembre 2009 stava per finire quando Ehrmann, che lavorava per l'agenzia di stampa italiana Ansa, chiese circa la nuova normativa per i viaggi dei cittadini della Germania Est. Gunter Schabowski, un alto funzionario del partito, rispose annunciando l'introduzione di nuove regole che avrebbero reso possibile i viaggi all'estero per il popolo della Repubblica Democratica Tedesca. "Quando sarà possibile?" chiese una voce in sala. Schabowski, dopo aver dato una veloce occhiata ai suoi appunti attraverso i suoi occhiali, rispose esitante: "Per quanto ne so... subito, immediatamente".
La notizia si diffuse rapidamente, migliaia di persone si accalcarono ai confini tra i due Stati e le guardie di confine, che non erano ancora state avvisati su tempi e modalità di applicazione delle nuove leggi, non poterono fare altro che adeguarsi all'annuncio diffuso e all'enorme folla che premeva per espatriare. I checkpoint furono aperti e non venne controllata l'identità dei cittadini che volevano entrare in Germania Ovest.La conferenza stampa del Partito socialista tedesco del 9 novembre 2009 stava per finire quando Ehrmann, che lavorava per l'agenzia di stampa italiana Ansa, chiese circa la nuova normativa per i viaggi dei cittadini della Germania Est. Gunter Schabowski, un alto funzionario del partito, rispose annunciando l'introduzione di nuove regole che avrebbero reso possibile i viaggi all'estero per il popolo della Repubblica Democratica Tedesca. "Quando sarà possibile?" chiese una voce in sala. Schabowski, dopo aver dato una veloce occhiata ai suoi appunti attraverso i suoi occhiali, rispose esitante: "Per quanto ne so... subito, immediatamente".
Lo stesso Ehrmann anni dopo dichiarò che gli fu richiesto espressamente di rivolgere quella domanda, ma le autorità tedesche negarono con decisione, ribadendo la spontaneità della decisione del funzionario, che non era stato informato sui tempi di applicazione della nuova legge.
Luca Telese de "Il fatto" ha intervistato Ehrmann, rivelando ulteriori particolari, come il fatto che il giornalista stava per arrivare tardi all'"appuntamento con la Storia" a causa del parcheggio pieno.
Massimo
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