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sabato 17 ottobre 2009

Mac Bun. Il buono piemontese sfida Mac Donald

Premessa. Non sono un patito della carne. E' uno degli alimenti meno sostenibili per l'ambiente e per l'umanità, toglie spazio all'agricoltura e brucia molto più cibo e calorie di quelli che finiscono sul piatto. E, da un punto di vista personale, nulla batte un buon primo o un dolce "truculento".

Ma se devo consigliare un posto dove comprare carne buona, indirizzo il richiedente verso la bottega di Bruere, ormai "Maestro del Gusto" consolidato. Dietro il negozio 380 bovini, 180 maiali, 2500 polli e 800 conigli vengono alimentati al 90% con il foraggio coltivato nei 50 ettari dell'azienda. E proprio dai Fratelli Scaglia parte questa favola moderna. Davide contro Golia, il buono contro il cattivo. Il piccolo artigiano che offre prodotti buoni e "poco pasticciati", con la produzione a vista dietro il punto vendita, sfida il gigante che distrugge, schiaccia e rende tutto omogeneo*.





Scaglia ha aperto un'«agrihamburgheria» a Rivoli, in corso Susa 22/e. E l'ha chiamata «Mac Bün», ossia "solo buono" in piemontese. Naturalmente "Mac" richiama il nome della multinazionale dei fast food, che vendono prodotti simili (si fa per dire). Un paio di settimane dopo aver depositato in Camera di commercio il marchio del locale, i proprietari hanno ricevuto una raccomandata dello studio legale «Sib Legal» che richiedeva di «ritirare immediatamente» la domanda di marchio «Mac Bün Slow Fast Food». Essendo «innegabile che la famiglia di marchi contenenti il prefisso “Mac/Mc” abbia un'ampia ed assoluta notorietà e rinomanza presso il pubblico come sinonimo di McDonald's».


Ma Scaglia, fortunatamente, non si fa intimorire, e il suo legale risponde alla multinazionale: «La rinomanza è indubitabile ma in Piemonte i termini “mac bün” utilizzati congiuntamente assumono un preciso significato, del tutto peculiare che, applicato per esempio alla ristorazione, richiama l'idea del cibo buono, genuino, semplice». Per adesso, in attesa di chiarire la vicenda, l'insegna del locale è stata modificata in «M** Bün». La clientela comunque abbonda e giovedì 22 ci sarà l'inaugurazione ufficiale.

Un successo clamoroso sottolineato anche da Coldiretti: "Un ottimo esempio di filiera corta e una alternativa intelligente ai fast food tradizionali dove si serve cibo anonimo e indifferenziato, garantendo trasparenza ai consumatori, reddito agli agricoltori e occasione di sviluppo economico per l'intero territorio".

Tutti i giorni (dalle 11,30 alle 23) "Mac Bün" vende dai 200 ai 300 hambuger al giorno, serviti con formaggio piemontese fuso, accompagnati da Erbaluce di Caluso, rossi del Monferrato, birra artigianale «Soravà» di Vaie, patate piemontesi e pane artigianale di Alpignano. Si possono inoltre gustare acciughe rosse e verdi, tome e mozzarelle prodotte a Villastellone, robiole cotte al forno nella versione «Ai pruss» (con le pere), «Mac ca brusa» (peperoncino) e «Mac al verd» con rucola. Prodotti genuini, locali, buoni. Fantasia. Dialetto piemontese. Sfida al gigante Mac Donald. Come si fa a non tifare per Mac Bün?

* “L'indice Big Mac”, creato dalla rivista Economist nel 1986, è utilizzato ancora oggi nell'"Economia semplificata" per comparare il potere di acquisto di una valuta rispetto all'altra assumendo come riferimento il prezzo di prodotti distribuiti in tutto il mondo, e dunque innanzitutto il celebre panino della multinazionale.





Massimo







Massimo

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