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venerdì 9 gennaio 2009

Nessun acquirente per l'area di via Baltimora 91

Tornando a parlare di vicende di quartiere, riepilogo la vicenda relativa all'area di Via Baltimora 91, messa in vendita dal Comune senza verificare con la Circoscrizione 2 l'opportunità della scelta, causando viva preoccupazione tra i residenti.

AREE MESSE IN VENDITA
La novità rispetto al mese scorso è che è andata deserta la gara del Comune di Torino per la messa in vendita dell'area, situata tra la Chiesa "Maria Madre della Chiesa" e l'ex Saint Gobain (dove con estrema lentezza stanno costruendo il poliambulatorio). La base d'asta era 6 milioni e 300 mila euro. Quella di via Baltimora 91 era una delle 7 aree cittadine messe in vendita per "razionalizzare e valorizzare il patrimonio immobiliare" (fare cassa).



VIA BALTIMORA 91
L'area è di circa 5000 metri quadri, comprensivi di un fabbricato che in passato ha ospitato un Centro Socio Terapeutico per disabili e prima ancora un scuola. Ulteriori informazioni sono reperibili qui. La messa in vendita dell'area aveva destato preoccupazione tra i residenti, manifestatasi in Circoscrizione nella seduta di Consiglio dello scorso 9 dicembre, in cui si votava il parere in merito alla variante sul Piano Regolatore.

MODIFICA DEL PRG
Il Comune aveva appunto chiesto il mese scorso il parere al Consiglio della Circoscrizione 2 sulla variante al Piano Regolatore, che avrebbe modificato la destinazione d'uso dell'area da "Servizi Pubblici 'S' - Lettera 'a'' – Attrezzature di interesse comune" ad "Area Normativa R2", dunque residenziale: isolati residenziali a cortina edilizia verso spazio pubblico. Gli usi ammessi dalla destinazione precedente erano invece questi: servizi sociali, assistenziali, sanitari esclusi ospedali e cliniche, residenze per anziani autosufficienti, centri di ospitalità, residenze sanitarie protette, centri civici, sedi amministrative decentrate, sedi per l'associazionismo, politiche, sindacali, attrezzature culturali e per il culto.

VENDITA PROPOSTA A OTTOBRE DALLA GIUNTA AL CONSIGLIO COMUNALE
Manifestando una considerazione nei confronti della Circoscrizione ancora più scarsa del solito, il parere è stato chiesto dal Comune con urgenza, senza possibilità di proroghe, e con la messa in vendita dell'area già proposta dalla Giunta al Consiglio Comunale, come si legge nel Comunicato del Comune di Torino del 28 ottobre scorso, dove si chiarisce anche come la modifica di destinazione d'uso non sia pre-requisito alla discussione sulla messa in vendita dell'area di Via Baltimora: "Con successivi provvedimenti saranno approvate le varianti urbanistiche necessarie e 'sdemanializzate' le strutture di corso Chieri, via Baltimora e via Medici, destinate dal PRG ad uso pubblico". Un ulteriore limite all'azione della Circoscrizione era che costituito dal fatto che il parere non era richiesto sulla messa in vendita dell'area, ma sulla variante al PRG per modificare la destinazione d'uso dell'area, operazione che è possibile eseguire anche "a posteriori" rispetto alla messa in vendita.

PARERE DELLA CIRCOSCRIZIONE 2
Il Consiglio di Circoscrizione, nei tempi ristretti concessi dal Comune e data l'impossibilità di bloccare la vendita o almeno di opporsi preventivamente, ha espresso parere positivo condizionato a 3 vincoli a salvaguardia della zona e dei residenti: 1) destinazione a giardino pubblico e parcheggi, con risorse derivanti dalla vendita, tutto il fronte dell'area in oggetto, almeno dal fronte strada fino all'allineamento con l'edificio parrocchiale. 2) destinazione di una parte delle risorse derivanti dalla vendita alla realizzazione della destinazione urbanistica socio assistenziale in un'altra area del territorio della Circoscrizione 2; ad esempio nell'area adiacente il nuovo poliambulatorio, realizzando in piano sotterraneo il parcheggio previsto, oppure nell'area di via Osoppo 51, previa bonifica e demolizione del fabbricato dell'ex CST 3) destinazione di 1 milione di euro derivante dalla vendita dell'area a incrementare le risorse della manutenzione straordinaria del suolo e del verde relativamente ai lotti della Circoscrizione 2
Le modalità inaccettabili della richiesta di parere sono state evidenziate così: "Ritenendo imbarazzante e sconcertante il mancato coinvolgimento del territorio di riferimento e della istituzione di prossimità, criticando le modalità con cui questo parere è giunto alla richiesta di parere presso la Circoscrizione 2 che in pochi giorni ha dovuto analizzare una situazione del proprio territorio che meritava più attenzione e più coinvolgimento nella sua fase istruttoria".
Il testo completo del parere della Circoscrizione 2 è disponibile qui.
L'iniziativa personale di una persona attiva nel coordinamento territoriale del PD ha portato all'interessamento del Consigliere comunale Stefano Lo Russo (il quale il 29 dicembre ha presentato e fatto approvare una mozione specifica sull'area, e dell'assessore competente Mario Viano. L'assenza di offerte per l'acquisto è uno scampato pericolo, proseguiremo comunque negli sforzi per monitorare l'area e la sua destinazione.


(Aggiungo a posteriori, stimolato da un commento) Circa quaranta di cittadini residenti e interessati al destino dell'area di via Baltimora, si sono presentati per assistere al Consiglio. del 9 dicembre. Hanno raccolto centinaia di firme per una petizione che spiega i motivi della loro ferma opposizione alla cessione dell'area. Si parla anche di un vincolo all'uso pubblico inserito nell'atto di donazione (questione da approfondire: bloccherebbe la vendita ai privati con destinazione residenziale). I consiglieri hanno sospeso la seduta per consentire a due portavoce di illustrare la situazione. Il parere, come detto esprimeva le necessità di quel territorio nelle condizioni poste (nonché una condanna ai tempi e alle modalità della richiesta di parere). A parere "depositato", in quella sede non era il caso di fare altro: il parere, come sempre, non è vincolante per il Comune; in questo caso riguardava la variante al Piano Regolatore e non la vendita dell'area, la quale per altro era già in atto. Ci stiamo comunque muovendo come partito, affinché le nostre condizioni vengano rispettate dal Comune e i bisogni del territorio non vengano sacrificati all'esigenza (oggettiva) di far cassa. Le prime due condizioni sono state inserite nella delibera comunale presentata a fine dicembre.



Massimo

1 commento:

Unknown ha detto...

ottimo riassunto, manca solo la parte relativa alla raccolta firme promossa dagli abitanti del quartiere.

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