Doppio aggiornamento "politico" sulla Circoscrizione, sui fatti degli ultimi mesi e sul "capolavoro" realizzato da IDV lunedì scorso.
Nella Circoscrizione 2, dei 3 consiglieri "transfughi" uno era l'unico eletto nel gruppo dei Moderati (movimento staccatosi da Forza Italia nel 2006, quando si parlava di trionfo annunciato per il centrosinistra nelle imminenti elezioni), mentre gli altri due facevano parte del neo-costituito gruppo "Partito Democratico" (ed erano stati eletti nel 2006 nelle liste dei DS). Dei 2 ex diessini, uno rivestiva un incarico di giunta, il coordinamento della V commissione, quella che gestisce metà delle risorse disponibili, con competenze su cultura, istruzione, sport, gioventù, turismo e tempo libero.
Incarico che il consigliere riveste tuttora, perché, pur non riconoscendosi più - evidentemente - nel partito e nel progetto del PD, non ha ritenuto che fosse corretto e opportuno lasciare l'incarico, acquisito a suo tempo al termine delle consuete trattative tra i partiti al momento di comporre le giunte, valutando competenze e capacità delle persone nel rispetto del peso elettorale dei partiti.
La giunta circoscrizionale è composta da consiglieri di maggioranza, tenendo conto del risultato elettorale e delle altre cariche già attribuite prima del voto, come la presidenza.
Aldilà delle capacità della persona e della gestione della stessa commissione nel mandato 2001-2006, che sarebbero probabilmente state prese in considerazione in caso di sue dimissioni da coordinatore, è evidente che il peso elettorale e politico dei DS, (confluiti poi nel PD) con 6 consiglieri su 25 e il 23.50% dei consensi, è stato determinante per l'assegnazione della commissione più importante. Assegnazione che aveva presumibilmente comportato la rinuncia a una terza commissione (o quanto meno alla vicepresidenza): i DS avevano senz'altro i "numeri" per chiederla e ottenerla, evidentemente la gestione della "V" è stata ritenuta prioritaria.
Con assegnazioni completamente indipendenti dai risultati elettorali il voto del cittadino, a parer mio, sarebbe poco rispettato. Comunque, si tratta di punti di vista e di una scelta che non condivido, ma quello era un problema "politico", di rapporto tra i partiti.
Nella seduta di Consiglio in cui è stato annunciato il passaggio a Italia dei Valori del coordinatore della V commissione, ho fatto queste considerazioni a nome del gruppo PD, a mio parere pacatamente, aggiungendo che il gruppo ribadiva la fiducia al Presidente. La seduta è stata registrata e ho fatto inserire negli atti la comunicazione, perciò è possibile controllare le fonti ufficiali per verificare le mie "tremende" affermazioni.
Il gruppo "dei valori" ha comunque ritenuto gravi queste considerazioni. Evidentemente sono stato più destabilizzante io con quella dichiarazione di chi in Consiglio dichiara che bisogna risolvere un problema di maggioranza, pur facendone parte, e poi minaccia di non votare più le delibere a meno che non si risolva uno specifico problema. Tra l'altro quest'ultima questione
a) è stata abbondantemente presa in carico dai servizi sociali
b) è bloccata dalla volontà dell'interessato
c) è sostanzialmente slegata dalla delibera in discussione in quel momento (presentata oltretutto da un coordinatore di IDV)
Successivamente, qualche indizio ha iniziato a suggerire che IDV non si sarebbe accontentato di "tenere" la quinta commissione, anzi avrebbe approfittato del senso di responsabilità altrui per tirare ancora la corda.
UN 2008 "CRITICO"
Dallo scorso gennaio, 3 membri del Consiglio della Circoscrizione 2 sono passati al gruppo di "Italia dei Valori". Partito che a Torino e dintorni vive un periodo di fervente attività, "grazie" in particolare ai nuovi elementi di una forza che si richiama ai valori fin dal nome, e che in teoria fonda la sua identità sulla morale. I nuovi arrivati sembrano intenzionati a dimostrare il loro peso e il consenso goduto, presumibilmente per scalzare l'egemonia locale della famiglia Buquicchio nel partito di Antonio Di Pietro, considerato fino qualche tempo fa alleato leale del PD.Nella Circoscrizione 2, dei 3 consiglieri "transfughi" uno era l'unico eletto nel gruppo dei Moderati (movimento staccatosi da Forza Italia nel 2006, quando si parlava di trionfo annunciato per il centrosinistra nelle imminenti elezioni), mentre gli altri due facevano parte del neo-costituito gruppo "Partito Democratico" (ed erano stati eletti nel 2006 nelle liste dei DS). Dei 2 ex diessini, uno rivestiva un incarico di giunta, il coordinamento della V commissione, quella che gestisce metà delle risorse disponibili, con competenze su cultura, istruzione, sport, gioventù, turismo e tempo libero.
Incarico che il consigliere riveste tuttora, perché, pur non riconoscendosi più - evidentemente - nel partito e nel progetto del PD, non ha ritenuto che fosse corretto e opportuno lasciare l'incarico, acquisito a suo tempo al termine delle consuete trattative tra i partiti al momento di comporre le giunte, valutando competenze e capacità delle persone nel rispetto del peso elettorale dei partiti.
La giunta circoscrizionale è composta da consiglieri di maggioranza, tenendo conto del risultato elettorale e delle altre cariche già attribuite prima del voto, come la presidenza.
Aldilà delle capacità della persona e della gestione della stessa commissione nel mandato 2001-2006, che sarebbero probabilmente state prese in considerazione in caso di sue dimissioni da coordinatore, è evidente che il peso elettorale e politico dei DS, (confluiti poi nel PD) con 6 consiglieri su 25 e il 23.50% dei consensi, è stato determinante per l'assegnazione della commissione più importante. Assegnazione che aveva presumibilmente comportato la rinuncia a una terza commissione (o quanto meno alla vicepresidenza): i DS avevano senz'altro i "numeri" per chiederla e ottenerla, evidentemente la gestione della "V" è stata ritenuta prioritaria.
Con assegnazioni completamente indipendenti dai risultati elettorali il voto del cittadino, a parer mio, sarebbe poco rispettato. Comunque, si tratta di punti di vista e di una scelta che non condivido, ma quello era un problema "politico", di rapporto tra i partiti.
Nella seduta di Consiglio in cui è stato annunciato il passaggio a Italia dei Valori del coordinatore della V commissione, ho fatto queste considerazioni a nome del gruppo PD, a mio parere pacatamente, aggiungendo che il gruppo ribadiva la fiducia al Presidente. La seduta è stata registrata e ho fatto inserire negli atti la comunicazione, perciò è possibile controllare le fonti ufficiali per verificare le mie "tremende" affermazioni.
Il gruppo "dei valori" ha comunque ritenuto gravi queste considerazioni. Evidentemente sono stato più destabilizzante io con quella dichiarazione di chi in Consiglio dichiara che bisogna risolvere un problema di maggioranza, pur facendone parte, e poi minaccia di non votare più le delibere a meno che non si risolva uno specifico problema. Tra l'altro quest'ultima questione
a) è stata abbondantemente presa in carico dai servizi sociali
b) è bloccata dalla volontà dell'interessato
c) è sostanzialmente slegata dalla delibera in discussione in quel momento (presentata oltretutto da un coordinatore di IDV)
Successivamente, qualche indizio ha iniziato a suggerire che IDV non si sarebbe accontentato di "tenere" la quinta commissione, anzi avrebbe approfittato del senso di responsabilità altrui per tirare ancora la corda.
IL "CAPOLAVORO"
Sul penultimo numero del Q12, giornale dedicato alle vicende dei quartieri Mirafiori Nord e Santa Rita, è stata pubblicata una lettera di un ex consigliere della Margherita, attualmente iscritto al PD e membro del Consiglio direttivo della fondazione "Cascina Roccafranca", con cui veniva attaccata la scelta del coordinatore della V commissione di non lasciare l'incarico. Nel numero successivo, l'interessato ha risposto rinfacciando all'altro la mancata elezione in Consiglio per insufficienza di voti ("ben" 40 in meno del coordinatore, 330 a 290), e tirando in ballo i massimi sistemi e il proprio ottimo operato a fronte dei quali le questioni di partito nulla contano (sempre? O solo quando fa comodo?). Chi ama tanto sciorinare numeri e voti dovrebbe ricordare che IDV è entrato nella Giunta della Circoscrizione 2 per il rotto della cuffia (per usare un eufemismo), e avere l'onestà di ammettere che con il 3% dei voti il gruppo non aveva possibilità di far assegnare la commissione più importante a un suo esponente (tra l'altro esponente unico, al momento della composizione della Giunta). Prima che si manifestasse l'"ipertrofia" del gruppo.
Nel mese di luglio il senso di responsabilità, la ricerca del bene comune e il senso di appartenenza alla maggioranza hanno raggiunto un nuovo "picco".
Il "casus belli" è stato una proposta di parcheggio pertinenziale in piazza Livio Bianco, osteggiata da un consigliere IDV particolarmente attento a quella zona. Il progetto era stato vincolato a una serie di condizioni piuttosto restrittive nel parere dato dalla Circoscrizione lo scorso gennaio. Nonostante ciò, e dando per scontato un ampio disinteresse dei residenti verso l'acquisto di quei posti auto (il che dovrebbe bastare a sconsigliare l'intervento di qualsiasi imprenditore), il gruppo IDV ha fatto protocollare un "ordine del giorno" da discutere in Consiglio, con cui si chiedeva di rivedere il progetto, mettendo sostanzialmente in discussione il parere già espresso dal Consiglio stesso, e chiedendo al Comune di intervenire su un bando già pubblicato (ipotesi decisamente remota: modificare o ritirare il bando già pubblicato sarebbe passibile di azione legale da parte delle ditte interessate).
L'accordo trovato collegialmente per modificare la parte critica è stato rinnegato 12 ore dopo: é stata ripristinata la presentazione in Consiglio del documento "originale". Evidentemente non è un contesto da "gentlemen's agreement".
Lunedì 14, giornata in cui è convocato il Consiglio in cui si deve discutere l'ordine del giorno, arriva il "capolavoro": poco dopo l'inizio della seduta, due consiglieri IDV lasciano l'aula, consentendo all'opposizione (stranamente sicura di sé) di chiedere la verifica del numero legale e determinare così la chiusura del Consiglio. Infatti, a fronte della richiesta di verifica del numero legale, per proseguire la seduta è necessaria la presenza di almeno 13 consiglieri su 25. L'attuale maggioranza è composta da 14 consiglieri.
Il "casus belli" è stato una proposta di parcheggio pertinenziale in piazza Livio Bianco, osteggiata da un consigliere IDV particolarmente attento a quella zona. Il progetto era stato vincolato a una serie di condizioni piuttosto restrittive nel parere dato dalla Circoscrizione lo scorso gennaio. Nonostante ciò, e dando per scontato un ampio disinteresse dei residenti verso l'acquisto di quei posti auto (il che dovrebbe bastare a sconsigliare l'intervento di qualsiasi imprenditore), il gruppo IDV ha fatto protocollare un "ordine del giorno" da discutere in Consiglio, con cui si chiedeva di rivedere il progetto, mettendo sostanzialmente in discussione il parere già espresso dal Consiglio stesso, e chiedendo al Comune di intervenire su un bando già pubblicato (ipotesi decisamente remota: modificare o ritirare il bando già pubblicato sarebbe passibile di azione legale da parte delle ditte interessate).
L'accordo trovato collegialmente per modificare la parte critica è stato rinnegato 12 ore dopo: é stata ripristinata la presentazione in Consiglio del documento "originale". Evidentemente non è un contesto da "gentlemen's agreement".
Lunedì 14, giornata in cui è convocato il Consiglio in cui si deve discutere l'ordine del giorno, arriva il "capolavoro": poco dopo l'inizio della seduta, due consiglieri IDV lasciano l'aula, consentendo all'opposizione (stranamente sicura di sé) di chiedere la verifica del numero legale e determinare così la chiusura del Consiglio. Infatti, a fronte della richiesta di verifica del numero legale, per proseguire la seduta è necessaria la presenza di almeno 13 consiglieri su 25. L'attuale maggioranza è composta da 14 consiglieri.
Così, per ostacolare vanamente un parcheggio che presumibilmente non si farà comunque, e per mostrare la propria ammirevole forza, con fini sicuramente nobilissimi, i difensori dei valori sembrano disposti a lasciare congelate fino a settembre 4 delibere, bloccando sia contributi e affidamenti per 42.000 euro, sia l'assegnazione degli spazi sportivi, compromettendo inoltre l'organizzazione di una festa di via:
ORDINE DEL GIORNO DEL CONSIGLIO CONVOCATO PER IL 14 LUGLIO 2008
- INTERROGAZIONE. Mercato di Via Nitti. Presentata dal Gruppo Consiliare di No Euro, Forza Toro, Pensionati e Invalidi, Fiamma Tricolore.
- ART. 42 COMMA 2. Assegnazioni spazi sportivi a pagamento intero, tariffa ridotta o
titolo gratuito ed assegnazioni locali circ.li per la stagione 2008/2009.
- ART. 42 COMMA 3. Festa di via denominata "Settembre Musica e Shopping" - Domenica 28 settembre 2008.
- ART. 42 COMMA 3. Progetto Famiglia - Settembre 2008/Giugno 2009. Contributi ad
Associazioni per Euro 20.000,00=. Affidamenti per Euro 22.050,00=. Spesa complessiva Euro 42.050,00=.
- ART. 42 COMMA 2. Localizzazione di parcheggio pertinenziale nell'area di Via
Boston. Esito consultazione popolare. Conferma parere di cui alla deliberazione n. mecca. 2008 00490/085 del 29 gennaio 2008.
- ORDINE DEL GIORNO: Visita all'inceneritore di Brescia. Presentato dal Gruppo
Consiliare di Sinistra Democratica.
- ORDINE DEL GIORNO: Box pertinenziali di Piazza Livio Bianco. Presentato dal Gruppo
Consiliare di Italia dei Valori.
- ART. 42 COMMA 2. Assegnazioni spazi sportivi a pagamento intero, tariffa ridotta o
titolo gratuito ed assegnazioni locali circ.li per la stagione 2008/2009.
- ART. 42 COMMA 3. Festa di via denominata "Settembre Musica e Shopping" - Domenica 28 settembre 2008.
- ART. 42 COMMA 3. Progetto Famiglia - Settembre 2008/Giugno 2009. Contributi ad
Associazioni per Euro 20.000,00=. Affidamenti per Euro 22.050,00=. Spesa complessiva Euro 42.050,00=.
- ART. 42 COMMA 2. Localizzazione di parcheggio pertinenziale nell'area di Via
Boston. Esito consultazione popolare. Conferma parere di cui alla deliberazione n. mecca. 2008 00490/085 del 29 gennaio 2008.
- ORDINE DEL GIORNO: Visita all'inceneritore di Brescia. Presentato dal Gruppo
Consiliare di Sinistra Democratica.
- ORDINE DEL GIORNO: Box pertinenziali di Piazza Livio Bianco. Presentato dal Gruppo
Consiliare di Italia dei Valori.
E' un comportamento da gruppo di maggioranza? Mah.
Speriamo che si trovi una soluzione provvisoria.
Forse è vero che IDV è l'unica opposizione. Ma anche dove è in maggioranza?
Curiosamente, nello statuto pubblicato sul sito nazionale, IDV si autodefinisce "un po’ Movimento e un po’ partito organizzato, al riparo dalle pastoie, tanto del modello di partito ideologico, quanto di quello di mero comitato elettorale". In effetti i termini precisi sarebbero altri, sia a livello nazionale per quanto riguarda la disinvoltura con cui gli accordi elettorali sono stati stracciati una volta ottenuto qualche voto più del previsto, sia per le operazioni di "alta politica" cui stiamo assistendo localmente in diversi contesti amministrativi e politici.
Forse alcune abilità andrebbero ammirate e imitate. Ma per chi, compatibilmente con i propri limiti, cerca di dare il suo contributo in politica con spirito di servizio, la situazione è demoralizzante. Resistere, resistere, resistere!
Forse alcune abilità andrebbero ammirate e imitate. Ma per chi, compatibilmente con i propri limiti, cerca di dare il suo contributo in politica con spirito di servizio, la situazione è demoralizzante. Resistere, resistere, resistere!
Massimo
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