Dopo nemmeno due anni, ho raccolto l'adrenalinico invito di Caressa e Bergomi, "Andiamo a Berlino!" (ovviamente si riferivano alla finale dei mondiali del 2006). La staticità del blog in questi ultimi giorni non è quindi dovuto alla disfatta del PD, ma semplicemente a una piacevole trasferta.
Nel frattempo in Italia sono successe tante cose. Non mi soffermo sulla vittoria, prevedibile, di Alemanno su Rutelli. il Ministero (uscente) dell'Economia ha pubblicato sul suo sito i redditi dichiarati nel 2005 dagli italiani, per poi farsi imporre una retromarcia dal Garante della privacy; pare che, proprio nella fase di passaggio tra il governo uscente e quello "in pectore", si siano accorti che le dichiarazioni dei redditi sono pubbliche, e che questo equivalga a doverle pubblicare su internet, di fatto immortalandole: il ritiro ordinato tardivamente dal Garante, quando ormai anche i TG Rai avevano comunicato agli italiani come si poteva accedere ai dati tramite il sito dell'Agenzia delle Entrate, non ha certo impedito ai file, ormai scaricati da tanti utenti, di essere condivisi nelle reti di peer to peer.
Un Ministro dell'Economia, per quanto deluso per l'uscita di scena, può essere così "ingenuo"? L'episodio ha comunque generato una "reazione a catena di ingenuità": Beppe Grillo ha improvvisamente scoperto che la trasparenza e la potenza deflagrante di internet non sono sempre beni supremi, ad esempio se è lui a farne le spese... convince davvero il suo attacco contro una decisione "presa insieme alla mafia, per consentire di colpire a colpo sicuro i ricchi, senza dover fare prima indagine"?
Ma altrettanto ingenui sono quanti si sono indignati, scoprendo che nel 2005 il comico-fustigatore ha percepito 4 milioni di euro... e ben? Pensavate mica che fosse povero? Non sono mica soldi pubblici...
Tornando a Grillo, il 25 aprile, indignando quanti volevano che la giornata fosse dedicata alla Festa della Liberazione (che a qualcuno , si è presentato in piazza San Carlo a Torino, per il secondo V-Day, dedicato questa volta all'informazione. I punti principali: abolire la legge Gasparri (una di quelle leggi che legittima l'illegittimo), l'Ordine dei Giornalisti (voluto da Mussolini), i contributi pubblici ai giornali. Tutti condivisibili. Per non parlare dello scandalo Rete 4: nonostante sentenze nazionali, moniti dell'Ue, il canale che ospita il "TG" di Emilio Fede continua da anni ad occupare abusivamente un canale assegnato ad Europa 7. Il 30 aprile scadeva l'ultimatum della UE, perciò, dal primo maggio paghiamo la multa e gli arretrati (dal 01/01/2006 al 30/04/2008). 300 mila euro al giorno, soldi dei contribuenti, per consentire a Emilio Fede di continuare a occupare indebitamente l'etere per elogiare Berlusconi e tenendoci bene in guardia contro i pericolosi comunisti (che non sono più in Parlamento).
Nel frattempo in Italia sono successe tante cose. Non mi soffermo sulla vittoria, prevedibile, di Alemanno su Rutelli. il Ministero (uscente) dell'Economia ha pubblicato sul suo sito i redditi dichiarati nel 2005 dagli italiani, per poi farsi imporre una retromarcia dal Garante della privacy; pare che, proprio nella fase di passaggio tra il governo uscente e quello "in pectore", si siano accorti che le dichiarazioni dei redditi sono pubbliche, e che questo equivalga a doverle pubblicare su internet, di fatto immortalandole: il ritiro ordinato tardivamente dal Garante, quando ormai anche i TG Rai avevano comunicato agli italiani come si poteva accedere ai dati tramite il sito dell'Agenzia delle Entrate, non ha certo impedito ai file, ormai scaricati da tanti utenti, di essere condivisi nelle reti di peer to peer.
Un Ministro dell'Economia, per quanto deluso per l'uscita di scena, può essere così "ingenuo"? L'episodio ha comunque generato una "reazione a catena di ingenuità": Beppe Grillo ha improvvisamente scoperto che la trasparenza e la potenza deflagrante di internet non sono sempre beni supremi, ad esempio se è lui a farne le spese... convince davvero il suo attacco contro una decisione "presa insieme alla mafia, per consentire di colpire a colpo sicuro i ricchi, senza dover fare prima indagine"?
Ma altrettanto ingenui sono quanti si sono indignati, scoprendo che nel 2005 il comico-fustigatore ha percepito 4 milioni di euro... e ben? Pensavate mica che fosse povero? Non sono mica soldi pubblici...
Tornando a Grillo, il 25 aprile, indignando quanti volevano che la giornata fosse dedicata alla Festa della Liberazione (che a qualcuno , si è presentato in piazza San Carlo a Torino, per il secondo V-Day, dedicato questa volta all'informazione. I punti principali: abolire la legge Gasparri (una di quelle leggi che legittima l'illegittimo), l'Ordine dei Giornalisti (voluto da Mussolini), i contributi pubblici ai giornali. Tutti condivisibili. Per non parlare dello scandalo Rete 4: nonostante sentenze nazionali, moniti dell'Ue, il canale che ospita il "TG" di Emilio Fede continua da anni ad occupare abusivamente un canale assegnato ad Europa 7. Il 30 aprile scadeva l'ultimatum della UE, perciò, dal primo maggio paghiamo la multa e gli arretrati (dal 01/01/2006 al 30/04/2008). 300 mila euro al giorno, soldi dei contribuenti, per consentire a Emilio Fede di continuare a occupare indebitamente l'etere per elogiare Berlusconi e tenendoci bene in guardia contro i pericolosi comunisti (che non sono più in Parlamento).
Mi soffermerò più avanti sulla spedizione tedesca. Premetto solo che, appena arrivato là, ho appurato che raccolgono davvero in tre cassonetti diversi il vetro "bianco", il "verde" e il "marrone": a noi farà sorridere, ma se loro nel nord Europa sfruttano il solare e noi no, se qui facciamo dannosissimi inceneritori e là no, se qui la raccolta dei rifiuti non funziona ed è carissima e là no, forse siamo noi a far ridere loro...
Infine, come dicono loro in birreria... "Ein prosit!"
Infine, come dicono loro in birreria... "Ein prosit!"
Massimo
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