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domenica 8 luglio 2007

07-07-07: Live Earth!

07-07-07 è la data simbolica scelta da tanti per sposarsi e da Al Gore per il "Live Earth", concertone "globale" in favore dell'ambiente. Buona idea? Pare di si. 24 ore di musica dal vivo, 150 artisti su nove palcoscenici sparsi su tutte le terre emerse, un milione di biglietti venduti, mezzo milione di persone in spiaggia a Copacabana, 2 miliardi di spettatori "mediatici" in tutto il pianeta. Un po' meno successo in Europa dove gli show non hanno registrato il tutto esaurito.
Un evento collaterale al tempio Toji, a Kyoto, in Giappone, ha ricordato al mondo l'urgenza di rinnovare il Protocollo (da cui gli Stati Uniti si considerano esentati perché Bush ha "ritirato" la firma di Clinton).
Si è suonato anche in Antartide, dove la band "Nunatak", composta da due ingegneri, un biologo marino, un meteorologo e una guida polare, ha cantato a -18° davanti a 27 colleghi, sullo sfondo di un iceberg. Il video dell'esibizione è disponibile sul sito www.liveearth.msn.com che ha trasmesso tutti i concerti in diretta.

Shakira ad Amburgo non ha fatto mancare la solita, autoreferenziale "Hips don't lies" (i fianchi non mentono): più coperta rispetto al suo standard, è stata più generosa del solito nel dimenare "il davanti e il didietro". Uno spot efficace per la natura e le sue bellezze...




Al Gore ha organizzato il Live Earth per sensibilizzare l'opinione pubblica sui disastri ambientali, al grido di "Save Our Selves", salviamo noi stessi. La sua speranza è che la musica continui a cambiare il mondo: "Quando ero giovane, Blowin' in the Wind di Bob Dylan ebbe un impatto incredibile nell'America dei diritti civili. Oggi la musica di Live Earth può fare lo stesso". Premio Oscar per il documentario "Una scomoda verità", Gore ha ricordato ancora la minaccia del riscaldamento globale: "E' la più grande, la più grave, ma la possiamo risolvere se ci mettiamo tutti assieme". Alcune critiche sono state mosse dai media sia per gli sprechi energetici dello stesso Gore (di cui ho già scritto proprio in merito al documentario dell'ex vicepresidente Usa), nonché delle star coinvolte: il tour di Madonna nel 2006 ha emesso 485 tonnellate di ossido di carbonio in quattro mesi. Ma gli organizzatori si sono impegnati per ridurre al minimo l'impatto ambientale del Live Earth. I concerti sono stati, per quanto possibile, "carbon neutral", senza emissioni di CO2, mentre i fornitori di servizi sono stati scelti non in base a criteri ecologici. Bicchieri e contenitori di cibo erano riciclabili. Al Giants Stadium 800 volontari erano impegnati a spegnere eventuali luci accese inutilmente. A Tokyo, comunque, hanno dato un ottimo esempio: finito il concerto, è iniziata la raccolta differenziata dei rifiuti lasciati dagli spettatori. Considerato lo stato in cui vengono lasciati i prati e gli spalti dopo i concerti, si tratta di un evento.


Tornando alla musica, oltre a Shakira, si sono esibiti anche artisti meno "estetici": a Londra, adrenalitici as usual, hanno suonato i Red Hot Chili Peppers.




Massimo

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