La scorsa primavera era sorta una giustificata preoccupazione a Città Giardino per l'ipotesi di realizzazione di un condominio vicino alle case bifamiliari. Preoccupazione alimentata anche dall'articolo de "La Stampa" del 23 aprile (pagina dei "Quartieri"). Dopo un approfondimento sul tema con il Presidente della Circoscrizione, Andrea Stara, avevo rassicurato verbalmente quanti mi avevano interpellato, evitando però di pubblicare nel dettaglio quelle che allora erano "indiscrezioni", e che ora "La Stampa" ha in buona parte reso pubbliche.
Il condominio si farà, ma con un impatto ben diverso da quello temuto (carico urbanistico a parte). In sintesi, le case saranno più basse del previsto (tre piani e non cinque), con meno appartamenti, e collocate nel lato ovest del "lotto sud" dell'Area (a sud della chiesa "Santissimo Nome di Maria"), anzichè in quello nord. Dunque, come scritto nell'articolo, le palazzine non saranno a ridosso delle bifamiliari cui avrebbero fatto ombra, ma saranno vicine ai condomini e alle case di media altezza.
La somma dei due terreni è un'area classificata come ATS (Area da Trasformare per Servizi): il proprietario può costruire solo se cede al Comune una quota rilevante dell'area, l'80%. Dei due lotti, uno è a nord della chiesa Santissimo Nome di Maria, l'altro è a sud dell'adiacente parrocchia, e all'interno della recinzione include un capannone industriale e un ampio prato (a occhio direi in condizioni migliori di quello del lotto "nord", nonostante quanto scritto nell'articolo).
Massimo
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