Sarà presto allestito un erogatore di latte crudo nel cortile della Cascina Giajone (in via Guido Reni 102 - sede della Circoscrizione 2 di Torino). Riprendo i dettagli segnalati da Marco Muzzarelli nel suo blog e dal sito citato nel suo post, milkmaps.com. I vantaggi di questo tipo di distribuzione del latte sono molteplici, sia per l'ambiente, sia per il consumatore.
Per avere informazioni "di prima mano": oggi, giovedì 3 aprile, alle 18.30 ci sarà in Sala Consiglio una commissione (una di quelle riunioni in cui vengono esposti progetti e iniziative del Comune e della Circoscrizione), per l'esattezza le commissioni "I" (bilancio e patrimonio) e "III" (commercio e lavoro) dove saranno interpellati i produttori che si occuperanno direttamente della distribuzione del latte in Cascina.
L'iniziativa fa parte del progetto "Da consumatore a cittadino” della Circoscrizione 2 e della Cascina Roccafranca, il cui scopo è sensibilizzare i cittadini verso un approccio sostenibile e consapevole nello stile di vita e di consumo. Nel cortile della Cascina Giajone sarà dunque installato un distributore automatico per l’erogazione e la vendita di latte crudo. Questo consentirà di ridurre l'impatto ambientale e di offrire ai cittadini un servizio di qualità a costi contenuti.
Per avere informazioni "di prima mano": oggi, giovedì 3 aprile, alle 18.30 ci sarà in Sala Consiglio una commissione (una di quelle riunioni in cui vengono esposti progetti e iniziative del Comune e della Circoscrizione), per l'esattezza le commissioni "I" (bilancio e patrimonio) e "III" (commercio e lavoro) dove saranno interpellati i produttori che si occuperanno direttamente della distribuzione del latte in Cascina.
L'iniziativa fa parte del progetto "Da consumatore a cittadino” della Circoscrizione 2 e della Cascina Roccafranca, il cui scopo è sensibilizzare i cittadini verso un approccio sostenibile e consapevole nello stile di vita e di consumo. Nel cortile della Cascina Giajone sarà dunque installato un distributore automatico per l’erogazione e la vendita di latte crudo. Questo consentirà di ridurre l'impatto ambientale e di offrire ai cittadini un servizio di qualità a costi contenuti.
- Il latte crudo viene filtrato ma non subisce trattamenti termici, pertanto conserva tutte le sue proprietà naturali
- Il costo è inferiore a quello del latte pastorizzato presente nella grande distribuzione
- Ne può essere acquistata la quantità desiderata, anche pochi decilitri
- Il latte crudo proviene da produttori locali e quindi con un minor impatto ambientale nei consumi per il trasporto
- Non è impacchettato nel classico tetrapack, può essere acquistato utilizzando contenitori dell'utente, quindi ad esempio le bottiglie di vetro, lavabili e riutilizzabili, riducendo notevolmente l’impatto dei rifiuti
- E' un latte che dura 2 giorni se lasciato crudo, 4 o 5 giorni se bollito (operazione da svolgere poco dopo l'acquisto). Il distributore viene quotidianamente svuotato e riempito nuovamente con latte fresco. Il latte non erogato dai distributori viene utilizzato per la produzione di ricotta e altri formaggi.
Qui è disponibile una mappa dei distributori di latte crudo nella provincia di Torino:
Slowfood riporta informazioni interessanti sugli alimenti crudi, in particolare sul latte:
[Il latte crudo] costituisce la base di molti dei nostri migliori latticini e inoltre, cosa che pochi sanno, fa molto bene alla salute. Il latte crudo non pastorizzato è un alimento pressoché completo. Contiene in quantità varie proteine anti-microbiche e altri agenti anti-infettivi importanti per fornire una protezione ai bambini [...]. Contiene proteine del siero fortemente nutrienti ed enzimi essenziali il cui contributo alla salute non è ancora stato studiato a fondo. [...] E' un alimento vivo e, come lo yogurt, agisce da stimolante del sistema immunitario e della vitalità della flora intestinale. Il latte e la panna non pastorizzati hanno inoltre un gusto delicato e fine e sono molto ricercati dai formaggiai, dai grandi cuochi e dai loro clienti più avveduti. Che cosa succede quando si pastorizza il latte e perché in molti paesi è così difficile trovare il latte non pastorizzato? Citiamo William Campbell Douglas, uno stimato medico americano e un’autorità riconosciuta nel campo dei latticini: «Oggi la nostra più grave perdita agricola è dovuta all’insensata distruzione del latte fresco attraverso la pastorizzazione, l’ultra-pastorizzazione (UHT) e adesso l’ultra-pastorizzazione a alta temperatura, che trasforma un grande alimento in una bevanda bianca all’aroma di latte, nutriente più o meno come il latte di magnesia». Il trattamento con il calore (pastorizzazione) indebolisce il valore nutrizionale del latte, distruggendo almeno il 10 per cento delle vitamine B1, B6 e B12 e il 25 per cento della vitamina C contenute nel latte crudo. Inoltre incide negativamente sulla capacità del corpo di assorbire l’acido folico (o vitamina B9), particolarmente importante per il sistema nervoso e la circolazione del sangue e per il normale sviluppo embrionale. Le prove indicano anche che la pastorizzazione può inattivare altri veicoli di proteine come quelli dello zinco, della vitamina B12 e del ferro. Le proteine del siero - le più nutrienti - vengono denaturate dal trattamento con il calore, provocando una perdita di valore e scatenando potenziali reazioni allergiche. Anche gli agenti anti-infettivi presenti nel latte crudo sono denaturati dalla pastorizzazione. In condizioni normali, tali agenti possono distruggere i batteri e perfino inibirne la proliferazione. [...] Per ironia, proprio in questi giorni stanno venendo alla luce le qualità probiotiche del latte non pastorizzato di alta qualità. Si è scoperto che gli enzimi uccisi dalla pastorizzazione hanno proprietà anti-cancerogene e una forte azione contraria all’immuno-deficienza che in passato non sono state riconosciute. Se riusciremo a far sì che l’Istituto Pasteur o altri laboratori di ricerca riconosciuti a livello nazionale raccolgano queste ricerche e le portino avanti, potremmo avere in mano la carta vincente. Basterebbe cominciare con un esperimento molto semplice: prendere una fiala di latte non pastorizzato e una di latte pastorizzato, prodotti secondo lo stesso standard microbiologico, iniettare in entrambe una piccola dose di listeriosi e verificare il risultato in un periodo di due-tre settimane a temperature controllate. Non intendo predeterminare il risultato, ma è più che probabile che gli agenti anti-infettivi presenti naturalmente nel latte crudo inibiscano lo sviluppo patogenetico e lo neutralizzino, in termini di salute pubblica; invece il prodotto pastorizzato potrebbe non garantire lo stesso livello di protezione e consentire all’agente patogeno di moltiplicarsi raggiungendo rapidamente livelli pericolosi. [...]. Ciò di cui abbiamo bisogno oggi è la prova scientifica del perché le cose stanno così, per poi presentarci al mondo sicuri dell’asserzione che i cibi a base di latte crudo non solo hanno gusti e consistenza meravigliosi, ma contribuiscono anche a conservarci in buona salute. Non esiste mercato al mondo che sia insensibile a questa combinazione."
Riporto inoltre alcuni degli interventi citati da milkmaps:
Altroconsumo.it:
Altroconsumo.it:
"[...] il latte munto alla stalla viene filtrato e refrigerato, cioè portato a una temperatura compresa tra 0 e 4 °C e poi distribuito tramite dei dispenser, distributori automatici a self-service: si inserisce la moneta e il beccuccio eroga il latte.
Le bottiglie si possono trovare sul posto oppure portare da casa. Non subisce nessun trattamento termico (pastorizzazione o sterilizzazione), né omogeneizzazione; in pratica si consuma al naturale. I vantaggi di un prodotto del genere sono indubbi.
Dal punto di vista della qualità, il latte crudo è più ricco di proteine e vitamine rispetto a quello pastorizzato. Sotto il profilo del gusto, è ricco di grasso non omogeneizzato, quindi più saporito del latte confezionato.
Esiste anche un vantaggio ambientale: si saltano molti passaggi di imbottigliamento e trasporto ed è anche questo il motivo per cui il latte crudo ha un costo abbastanza contenuto: in media 1 euro al litro."
Le bottiglie si possono trovare sul posto oppure portare da casa. Non subisce nessun trattamento termico (pastorizzazione o sterilizzazione), né omogeneizzazione; in pratica si consuma al naturale. I vantaggi di un prodotto del genere sono indubbi.
Dal punto di vista della qualità, il latte crudo è più ricco di proteine e vitamine rispetto a quello pastorizzato. Sotto il profilo del gusto, è ricco di grasso non omogeneizzato, quindi più saporito del latte confezionato.
Esiste anche un vantaggio ambientale: si saltano molti passaggi di imbottigliamento e trasporto ed è anche questo il motivo per cui il latte crudo ha un costo abbastanza contenuto: in media 1 euro al litro."
Beppegrillo.it:
"Latte prodotto da mucche alimentate con prodotti no Ogm. Il prezzo del latte fresco è di 1 euro al litro (30 centesimi in meno che nei supermercati a parità di prodotto). [...] Puoi anche fare “cariche” da 25 centesimi e 50 centesimi. [...] Peccato che in Emilia Romagna la legge regionale consente questi distributori solo presso le aziende agricole e non, come ha chiesto la Coldiretti, anche in supermercati, negozi, scuole, mense come avviene in Lombardia e nei Paesi del Nord Europa. [...] E’ una grande idea: si eliminano i rifiuti con l’uso di bottiglie di vetro e si abbassano i prezzi.
Latte fresco alla spina fatto vicino a casa, mucche no Ogm, riduzione dei camion da una parte all'altra dell'Italia. Partiamo dalle cose semplici, le rivoluzioni si fanno anche così, con nuove leggi regionali per avere latte fresco, sano e a basso prezzo."
Latte fresco alla spina fatto vicino a casa, mucche no Ogm, riduzione dei camion da una parte all'altra dell'Italia. Partiamo dalle cose semplici, le rivoluzioni si fanno anche così, con nuove leggi regionali per avere latte fresco, sano e a basso prezzo."
Ecoblog.it:
"Avete mai provato il latte crudo? Se avete meno di mezzo secolo sulle spalle forse non sapete nemmeno cos’è. E’ il latte appena munto così come la mucca lo ha fatto. Niente pastorizzazioni, sterilizzazioni, centrifugazioni ed ogni altro processo industriale.
Da pochi mesi in Italia si vedono dei dispencer che lo distribuiscono sfuso. La cosa che stupisce è che, anche essendo biologico, costi 1 euro esatto al litro contro gli 1,30 del latte convenzionale e gli 1,50-2 euro di quello biologico dei supermercati.
Il processo di pastorizzazione ha un costo e comprare un latte che non è stato processato fa, giustamente, risparmiare".
Da pochi mesi in Italia si vedono dei dispencer che lo distribuiscono sfuso. La cosa che stupisce è che, anche essendo biologico, costi 1 euro esatto al litro contro gli 1,30 del latte convenzionale e gli 1,50-2 euro di quello biologico dei supermercati.
Il processo di pastorizzazione ha un costo e comprare un latte che non è stato processato fa, giustamente, risparmiare".
Massimo
1 commento:
Bene, adesso che vengo giù, a maggio, lo provo. Un saluto ai centinaia di lettori del soloblog.
DID 77
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