Notizia molto interessante per chi abita o è cresciuto a Città Giardino, per chi ama le buone letture e la Storia. L'amico Alberto Guasco, dopo aver deliziato gli amici con la prosa colta e brillante dei suoi brevi scritti, finalmente fa il grande il salto: l'editore Mauro Pagliai ha da poco pubblicato il suo primo romanzo, "La stilografica di piazza del cavallo", che parte proprio a Città Giardino, dall'infanzia dell'autore.
Un piccolo assaggio e una presentazione del romanzo, tratti dalla quarta di copertina
“Ci sono, nella vita, stagioni più fortunate di altre, ma – dopo il
deserto iniziale – pareva proprio che in quei giorni d’estate gli
avventurieri piovessero dal cielo. Prima il nonno, con i suoi ricordi
precisi quanto il dardo che al principio della Freccia nera
centrava il petto di Sir Appleyard. Poi Paolo Rossi, che sfuggiva ai
marcatori brasiliani come Pinocchio ai carabinieri. Ora papà, che
spalancava un’intelligenza d’acque ferrose e solforose acquisita nella
lontana Russia: come non immaginarselo nei panni d’un Phileas Fogg, a
compiere Il giro del mondo in ottanta giorni traversandolo a botte di treni e piroscafi, slitte ed elefanti?”
Nell’estate del 1982, nei giorni del trionfo azzurro ai mondiali di Spagna, un bambino di prima elementare si trova a fare i conti con il tema assegnato per le vacanze: deve cercare, tra i propri familiari, un “eroe” di cui raccontare le avventure. Ascolterà i racconti del nonno, militare e partigiano durante la seconda guerra mondiale, e quelli del padre, neolaureato catapultato nell’Unione Sovietica di Breznev alla fine degli anni Sessanta. Il risultato è un racconto in forma circolare sul filo della memoria: una lunga lettera, piena di ricordi e pervasa da una sottile ironia, che il protagonista consegnerà alla maestra delle elementari soltanto trent’anni dopo.
Nell’estate del 1982, nei giorni del trionfo azzurro ai mondiali di Spagna, un bambino di prima elementare si trova a fare i conti con il tema assegnato per le vacanze: deve cercare, tra i propri familiari, un “eroe” di cui raccontare le avventure. Ascolterà i racconti del nonno, militare e partigiano durante la seconda guerra mondiale, e quelli del padre, neolaureato catapultato nell’Unione Sovietica di Breznev alla fine degli anni Sessanta. Il risultato è un racconto in forma circolare sul filo della memoria: una lunga lettera, piena di ricordi e pervasa da una sottile ironia, che il protagonista consegnerà alla maestra delle elementari soltanto trent’anni dopo.
Non nascondo il vanitoso piacere di essermi ritrovato, più volte e in modo un po' surreale, tra i "personaggi" che fanno la loro comparsa nelle pagine del romanzo, oltretutto in termini lusinghieri. Aldilà della presenza del blogger: a un costo decisamente contenuto, vi portate a casa un gran bel libro, che parla del nostro quartiere, della Storia di questo Paese e del periodo d'oro dell'infanzia, in particolare per chi è nato negli anni '70: forza amici lettori!
Massimo
2 commenti:
Mmmm, mi hai dato voglia di scovarlo. Magari alla Gulliver, al prossimo passaggio nel quartiere...
Alberto Guarsco mi dice qualcosa, lo conosco?
Se vuoi guardo se c'è alla Gulliver, o te ne faccio avere una copia autografata dall'autore :-)
PS: sull'area commenti si erano posate spanne di polvere... grazie, mitico Diego :-)
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