Si potrebbe aggiornare la situazione di Piazza Marmolada (che non è cambiata, a questo punto riprende vigore l'ipotesi del 7 ottobre), o parlare della Juve che continua a balbettare (magari ci si riprende nelle partite di cartello, con il Real Madrid, e Bonucci recupera la lucidità dello scorso anno...), ma la notizia di ieri è l'inversione a U di Berlusconi.
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| Fonte: giornalettismo.com |
Martedì sera a Ballarò, prima di litigare con Cicchitto, Sallusti parla al cellulare per qualche minuto, poi racconta di essere stato informato dalla redazione che il PDL (Forza Italia) voterà contro la fiducia al governo Letta. Eppure si sa che decine di parlamentari PDL sono intenzionati a votare la fiducia, di fatto prospettando una profonda spaccatura nel partito di Berlusconi a pochi giorni dal voto sulla sua decadenza dal ruolo di senatore.
Combinazione, la tempistica della decisione del PDL e la telefonata del Giornale consentono l'annuncio in diretta all'inizio di "Ballarò", interrompendo una voce momentaneamente ostile al Capo.
Questa versione (voto contrario alla fiducia) viene confermata fino a poco prima del voto in aula, quando Berlusconi annuncia che il PDL voterà la fiducia.
Ricapitolando, a pochi giorni dal voto sulla decadenza, ma ufficialmente per disaccordo sulle "tasse" (come l'aumento dell'IVA, reso necessario l'"obolo l'elettorale" dell'IMU), Berlusconi fa dimettere i "suoi" ministri, annuncia a gran voce la sfiducia al Governo Letta, realizza che rischia di una pessima figura perché i "dissidenti" bastano e avanzano per tenere in piedi Letta, e in aula annuncia la fiducia.
One man show. Un uomo, uno spettacolo. Peccato che condizioni da 20 anni le sorti del Paese. Si è trattato di un teatrino, con una sceneggiatura già scritta, mirata a "spaventare" Letta? Chissà.
Intanto, si è momentaneamente allontanata la deriva del PDL, ma da oggi è un po' più chiaro che il governo non è così ricattabile come si pensava...
Massimo
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