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giovedì 12 settembre 2013

Bentornato Quirico! Due righe sulla Siria

Un "postino" veloce per due-parole-due sugli avvenimenti "siriani" di questi giorni. Il cronista della Stampa Domenico Quirico, rapito in Siria cinque mesi fa, è stato finalmente liberato ed è tornato a casa: questa è davvero una splendida notizia, che aspettavamo da tempo.

Fonte: ilfattoquotidiano.it

Il suo compagno di prigionia, l’insegnante belga Pierre Piccinin, al rientro ha dichiarato alla radio RTL-TVi "Non è il governo di Bashar al-Assad ad avere utilizzato il gas sarin o un altro gas nella periferia di Damasco", riferendo di una conversazione tra i ribelli. Quirico ha ridimensionato la versione, proprio perché non è una notizia verificata ma una conversazione origliata: "E' folle dire che io sappia che non è stato Assad a usare i gas. Eravamo all'oscuro di tutto quello che stava accadendo, anche dell'attacco con i gas. Un giorno dalla stanza in cui venivamo tenuti prigionieri, attraverso una porta socchiusa, abbiamo ascoltato una conversazione via Skype in inglese in cui tre persone dicevano che l'uso del gas l'avevano fatto i ribelli per provocare l'intervento occidentale e che il numero dei morti citato dai giornali era esagerato". 
Si tratta comunque di elementi che rendono ancora più discutibile l'idea di un intervento bellico internazionale. Negli ultimi giorni, fortunatamente, questa ipotesi è divenuta meno probabile. Magari hanno influito le preghiere fatte venerdì scorso, in risposta all'appello del papa a pregare per la pace. Dal punto di vista politico è stata molto significativa la posizione di Putin, fermamente contraria all'intervento.
Per scongiurare l'intervento potrebbe bastare consegnare le armi chimiche, mettendole sotto controllo internazionale, così come proposto dalla Russia. Il ministro degli Esteri siriano Walid al Muallim si è detto favorevole, ma i vertici americani sono un po' scettici. Il Presidente Obama ha dichiarato: "Non vogliamo tattiche dilatatorie che riportino a una situazione di stallo. Dobbiamo capire se fanno sul serio [...] Se è reale, è uno sviluppo potenzialmente positivo, è possibile che eviti l'attacco militare». Il Presidente Usa ha ammesso di non avere i voti necessari al Senato dicendo di «non essere molto fiducioso che la mozione possa essere approvata». Il Segretario di Stato John Kerry ha confermato la possibilità di evitare l'intervento militare: “In Siria è in corso una catastrofe. Abbiamo cercato una soluzione politica, ma c'è più rischio nel non agire. Ma se Assad consegna le armi entro la prossima settimana non ci sarà nessun attacco”. Oggi il Presidente siriano in un'intervista con il canale Russia 24 ha confermato l'intenzione di accettare la proposta ma "non perché temiamo la minaccia Usa" e che "il processo di smantellamento delle armi chimiche del suo Paese non deve essere unilaterale e che gli Usa devono smettere di minacciare Damasco e di armare l'opposizione". 
Nei giorni scorsi, alcune dichiarazioni di Assad riportate dai media sembravano degne di un "villain" televisivo: «Non ci sono prove che io abbia usato armi chimiche contro la mia gente. In caso di attacco ci saranno ritorsioni da parte di chi ci appoggia, come le milizie libanesi di Hezbollah e l'Iran». Ma, nel caso della Siria, è difficile stabilire chi sia il buono e chi il cattivo. 
Dunque bisogna ringraziare anche la linea dura di Putin, uno che notoriamente sceglie bene gli amici. Considerando che gli interventi umanitari non sono mai umanitari, ma sono mossi da interessi economici e uccidono migliaia di innocenti, anche questi sviluppi sono una splendida notizia. 



Massimo

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